sabato 26 aprile 2008

Vocazioni maggioritarie: da Roma a Bologna.

Anche a livello locale c'è già chi intende proseguire la vocazione maggioritaria del PD. Bologna ci si pensa perchè il rischio è basso ma è interessante notare che anche per comuni province e regioni vacilla l'idea del centrosinistra tutti insieme felici e bellicosi.

6 commenti:

MarcoF ha detto...

Caspita è stato pubblicato prima che finissi di scrivere! Pazienza. Con Cofferati condivido l'idea che non è vero che a livello locale i compromessi fra tutte le forze dell'ex Unione siano meno logoranti e che se ovviamente la linea nazionale sarà confermata bisognerà essere coerenti. La situazione di Filottrano è ancora più precaria di quella nazionale italiana dove c'è stato chi ha trovato il coraggio di coltivare il sogno maggioritario. Insomma: troviamo l'entusiasmo anche noi, non logoriamoci con le trattative, rischiamo difendendo l'idea che il PD è un progetto aperto che non corteggia i vanitosi ma i cittadini alla ricerca di rappresentazione.

Anonimo ha detto...

Guarda Marco che puoi sempre modificarlo il tuo post!
ti sei dimenticato poi di inserire l'etichetta.
:-)

Sulla questione devo ancora fare la mia riflessione: da un lato in molte amministrazioni, vedi poi centro italia, l'accordo della siniste funziona. Certo che più si è più si rischia il guazzabuglio.
Per Filottrano la situazione poi è così delicata...

Nadia
ps. ci sei stasera al concerto?

pensatore libero ha detto...

Visti i risultati di Roma, penso che l'idea del PD di proporsi come forza nuova maggioritaria sia da rivedere e forse le vostre idee, pur lodevoli, siano da ridimensionare.
Il vostro sbaglio più grande è quello di pensarvi "radicati nel territorio" quando invece la realtà è ben diversa. In Italia l'esperienza di 2 grossi partiti all'americana non è proponibile, perchè le radici storiche sono troppo diverse, inoltre in America non c'è stato un vero partito comunista forte come da noi, che oggi, pur in declino, ha lasciato degli ampi strascichi nella vita sociale e nella cultura del paese. Tutti fattori da valutare attentamente.
Buona giornata.

MarcoF ha detto...

Per quanto in minoranza quella del PD è già una forza maggioritaria. Con percentuali simili, grazie al sistema elettorale, il Labour governa da 3 legislature mentre la SPD alle ultime elezioni era al 32-33%, seppure un deludente risultato. Credo che tutti siano coscienti, e questo è anche all'origine della svolta di WV, che il PD non può rimanere un partito radicato solo in 4 regioni. Altro che sbaglio, dietro la scelta di veltroni c'era la piena consapevolezza di dover andare oltre sia territorialmente che socialmente nella base tradizionale. Il PDl inconsapevole e incosciente si è ritrovato ad essere una forza maggioritaria e trasversale seppur sbilanciata a destra. Ha giovato della prima scelta riformista della classe dirigente italiana che se siamo così lontani dai sistemi occidentali è proprio per la sua, questa si, storica distanza e autoreferenzialità rispetto al tessuto civile.

MarcoF ha detto...

Dimenticavo: non dobbiamo aspettare molto per un esperimento americano, nel parlamento italiano già c'è un sostanziale bipartitismo da 3 settimane. Ne parleremo insieme.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Marco e aggiungo: contribuiamo a far radicare alcuni punti fermi nella politica italiana senza farsi prendere dalla delusione della sconfitta. Tra i punti più importanti per me ci sono: il bipolarismo (con un l'obiettivo del bipartitismo); l'innalzamento della qualità e del valore della Politica e delle sue classi dirigenti.
Tali punti ovviamente potranno trovare applicazione, tempi e caratteristiche diverse in base alle varie realtà territoriali e ai percorsi storico/culturali (che come dice giustamente il pensatore libero in Italia sono particolarissimi), ma la direzione di marcia dovrà essere chiara.
A me ad esempio appare evidente (e se vogliamo anche logico)che il progetto del PD non sia riuscito a radicarsi in così breve tempo. In democrazia chi ottiene la maggioranza dei voti "rappresenta" la realtà sociale di una comunità. Come puoi ricostruire una base sociale, tra l'altro in grande trasformazione e non più inquadrabile nei vecchi stereotipi, ("la classe operaia", "i padroni", "le partite iva", "i cattolici", ecc..ec..) in così poco tempo? Se il PD aspira ad essere "veramente nuovo" e "maggioritario", la rappresentatività e il consenso vanno ri-costruiti. Il tentativo è stato lodevole e secondo me i risultati sono una ottima base di partenza. L'importante ora è continuare sulla via tracciata senza rimettere in discussione la progettualità strategica. A conferma di quanto sopra si potrebbe portare l'esempio della Lega che, oltre a "rappresentare" in maniera netta (e da tempo) alcune tematiche generate dall'insicurezza relativa alla presenza degli extracomunitari, ha goduto sopratutto della sua caratterizzazione territoriale, che è l'altro elemento fortissimo di identità e rappresentanza politica che esula addirittura dal discrimine Destra/Sinistra.
Termino raccogliendo/rimandando un altro input di Marco sulla situazione ancor più precaria di Filottrano. E' chiaro che la partita è difficilissima stante l'attuale situazione. Non dobbiamo però disperare. C'è ancora del tempo per lavorare e la base di partenza non è poi così drammatica. Io penso che sia necessario far emergere i bisogni (perlopiù latenti) della ns. rigida comunità ed assumerne "la rappresentanza". Se ci riusciremo le conseguenze ci saranno....
Ne faremo oggetto di riflessione a brevissimo.
Giovanni