mercoledì 25 novembre 2009

CONSIGLIO COMUNALE 30/11/2009

E' stato convocato per le 20:30 di lunedì 30 novembre con il seguente OdG:


















FILOTTRANO vs RESTO del MONDO

Avrete tutti visto la "vela" dell'amministrazione contro ASUR e Regione. Sembra una puntata di quelle sfide: qualcuno contro il resto del mondo, a cui Filottrano non è nuova (vedi discarica). Nei confronti di tanta competenza amministrativa e di un così spiccato senso delle istituzioni ho preparato il manifesto che qui vedete:

domenica 22 novembre 2009

Juri Barboni è il nuovo coordinatore di Circolo

Con 31 voti su 51 Juri Barboni diventa il nuovo coordinatore di Circolo.
Buon lavoro segretario!

giovedì 19 novembre 2009

22 Novembre 2009: elezione nuovo Coordinatore di Circolo

Juri Barboni e Saverio Borgognoni: ecco i candidati per la carica di Coordinatore di Circolo. L'assemblea straordinaria degli iscritti si terrà presso la sede domenica 22 Novembre alle ore 10.00. Durante l'assemblea i due candidati illustreranno le loro proposte per il Circolo.

Al termine delle votazioni è previsto un pranzo, per partecipare potete prenotare scrivendo all'indirizzo pdfilottrano@libero.it o chiamando al numero 333/8718982 (quota di partecipazione 20 euro).

mercoledì 18 novembre 2009

STATO DEL PROGETTO: "ADOZIONE PIANO DI RECUPERO EDIFICIO EX MERCATO COPERTO SITO IN PIAZZA DANTE DI FILOTTRANO"

Sempre con l'obiettivo di tenervi informati sulle attività del Consiglio Comunale vi propongo la documentazione del progetto di "riqualificazione" di Piazza Dante.
Per vedere il dispositivo della delibera approvata dal Consiglio nella seduta di lunedì 9 novembre u.s. clicca ..QUI...
Per vedere gli elaborati tecnici clicca --QUI--.
Buona lettura.

venerdì 13 novembre 2009

«Voglio il processo: la mia famiglia è tutta al camposanto» di Marco Bucciantini

In questa storia ci sono due tempi: quello infinito della giustizia, dei cavilli, delle notifiche, tempo perfetto per essere prescritto. E quello che scandisce l’amianto, che lavora nell’organismo con scadenze più puntuali. Di mesotelioma si muore così: «L’incubazione è lunghissima, anche 30 anni. Ma quando si manifesta nella pleura, si muore in fretta, pochi mesi, al massimo un anno. Comincia con un dolore al torace, acuto. Poi il cavo pleurico che riveste il polmone s’intasa fino al soffocamento». Romana Blasotti Pavesi racconta il male perché lo conosce, lo ha visto da vicino: si è accanito, è venuto a casa a visitarla ed è tornato spesso, prendendosi il marito Mario, nel 1983. Poi la sorella Libera. Il nipote Giorgio, sei anni fa. Per ultima la figlia Maria Rosa, nel 2004. «Se bloccano il processo, a Casale facciamo la rivoluzione». Lo dice forte. La signora Romana ha ottant’anni ma non è stanca. «I ricordi mi tengono viva». Quando parla la voce è piena come un tuono.

L’amianto al microscopio è gentile, sembra un batuffolo di cotone. Nei polmoni è un killer spietato: «Nessuno guarisce». Non c’è percentuale, dicono i dottori. L’unica speranza per un malato di tumore al polmone è quella di avere giustizia: «Abbiamo camminato verso questo processo, piano piano. Adesso ci siamo. Che succede?». Che forse la prescrizione se lo porta via: la prescrizione è l’amianto della giustizia. La divora. Il 10 dicembre è fissata a Torino la prima udienza del processo sulle morti degli operai della Eternit, la fabbrica di Casale Monferrato. Fra le eccezioni al ddl del governo c’è quella per l’incuria della sicurezza sui posti di lavoro. Ma questo è un processo per disastro ambientale, fattispecie che non è esente dalla prescrizione.

«Mio marito Mario lavorava nelle vasche. Quando pulivano i mescolatori, volava amianto come se piovesse dal cielo». E andava ovunque: «Casale la chiamavano la città bianca». Imbiancata dalla polvere che uccide. Le altre vittime della famiglia di Romana non lavoravano in fabbrica: questo è tecnicamente “l’inquinamento ambientale”. «Quando perdi un padre così, sai di non avere salvezza: Maria Rosa è morta in fretta, rassegnata. È stata 45 giorni attaccata all’ossigeno. Era debole, non poteva fare neanche la chemioterapia. Ricordo le ultime due ore della sua vita, della nostra vita insieme. Mi fissava con i suoi occhi grigio-verdi. Non aveva fiato per parlare, ma con lo sguardo mi ha chiesto tutto. Dovevo continuare a lottare, anche da sola». Ci sono occhi che parlano, e altri che non piangono più: «Ho finito le lacrime, da un pezzo. Non ho saputo piangere la morte di mia figlia, ma sono carica, voglio giustizia, io e tutta Casale, dove ci sono 2 mila cittadini sepolti dallo stesso male. Dev’essere un processo simbolico». Nel 1983 già i magistrati ricevevano i malati in processione: Giovanni Demichelis entrò in aula in barella, sfinito. Il giudice si alzò dalla sedia e si fece appresso, per ascoltare quel filo di voce. Quattro giorni dopo i lavoratori dell’Eternit marciarono insieme ai funerali dell’operaio. Come una macabra ricorrenza, si sarebbero reincontrati un mese più tardi, davanti alla tomba di Mario Pavesi.

«Lo conobbi per strada, nel 1948. Veniva dalla guerra, era stato prigioniero nei Balcani. Ero una ragazzina, ci sposammo subito. Eravamo in miseria, andò in miniera per mantenere la famiglia. Io lavoravo nelle case, a ore. Mi ha fatto crescere. Quando lo assunsero in fabbrica nel 1957 era felice e c’è stato 17 anni. Mi manca la sua faccia seria, gli occhi buoni. Parlava poco, ci ho messo anni a capire che così nascondeva la sua sensibilità... la proteggeva dagli altri. Non era bello, ma era bellissimo quando dormiva e si rasserenava e distendeva il volto. C’è ancora, siamo sposati da 61 anni e da 26 lotto per lui, con tutta me stessa. So che è fiero di me».

Parmalat, Cirio, Eternit e tantissimi altri processi, più o meno noti, rischiano di finire travolti dalla legge sui processi che la maggioranza si appresta ad approvare. Racconta nei commenti la storia del tuo processo a rischio.

13 novembre 2009

mercoledì 4 novembre 2009

CONSIGLIO COMUNALE

E' stato convocato per lunedì 9 novembre 2009 alle 20:30. Per conoscere l'Ordine del Giorno cliccare QUI