venerdì 20 gennaio 2017

SMS SOLIDALI E BUFALE IN RETE






La Protezione civile interviene sulle “bufale” che circolano, soprattutto sul web, sulla destinazione dei fondi raccolti attraverso i cosiddetti “sms solidali” (quelli effettuati attraverso il 45500). Un’interreogazione parlamentare della grillina Lautra Castelli ha acceso, nella giornata di ieri, la polemica sui presunti ritardi nell’assegnazione dei fondi, che, ricordiamo, sono destinati alla ricostruzione e non all’emergenza, per la quale gli stanziamenti sono del Governo, attraverso il fondo emergenza, e della Ue, con il fondo di solidarietà.

Qui il testo del comunicato diffuso dalla Protezione civile, che efficacemente titola: “Terremoto centro Italia: chiarimenti sui fondi raccolti con il numero solidale”

“In riferimento alle nuove errate informazioni che circolano soprattutto sui social in merito all’utilizzo delle donazioni raccolte attraverso il numero 45500, si precisa che, come indicato anche nel Protocollo che ne disciplina il funzionamento, queste serviranno per supportare la ricostruzione dei territori colpiti. Per la fase di gestione dell’emergenza, infatti, sono destinate tutte le necessarie risorse attraverso i fondi pubblici.
In particolare, in questa emergenza, come disposto dal decreto legge 189 convertito, le donazioni confluiranno nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione e saranno gestite passando dal controllo di un Comitato dei Garanti, come prevede proprio il Protocollo.
Saranno i territori a valutare, in raccordo con Regioni e Commissario e sulla base delle esigenze valutate nell’ambito del più complessivo piano della ricostruzione, a indicare su quali progetti destinarli.
Lo stesso vale per le somme raccolte attraverso il conto corrente aperto dal Dipartimento”.


A proposito della tempistica per l’assegnazione dei fondi raccolti, l’assegnazione potrà essere fatta solo a raccolta conclusa: la data di chiusura è, ad oggi, il 29 gennaio. Un criterio adottato tenendo in considerazione la necessità di conoscere l’ammontare preciso delle donazioni (attualmente intorno ai 28 milioni di euro) prima di finanziare i progetti di ricostruzione.

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