Seppur in una fase tra le più complicate della nostra storia
repubblicana, per lo “Stallo” e l’aggravarsi della crisi economica con l’urgenza
di dare risposte, i Parlamentari Pd si stanno caratterizzando per la
presentazione di numerose proposte di legge, interpellanze, etc.
Il tutto aspettando di eleggere il nuovo Presidente della
Repubblica. Abbiamo rivolto e continuiamo a rivolgere alle altre forze in
Parlamento l'invito a concorrere ad uscire dall'impasse consentendo la nascita
di un "governo del cambiamento" e, contemporaneamente, dando vita ad una
Convenzione per le Riforme istituzionali. Questo percorso ha incontrato fin qui
ostacoli non superabili e ciò ha spinto il Capo dello Stato ad indicare due
Commissioni per provare a trovare punti in comune tra i diversi schieramenti
politici sia sui temi economici e sociali sia su quelli istituzionali. Vi è una
certa analogia tra i due percorsi.
In
tale contesto vorrei pertanto limitarmi, con la presente,
a raccontare queste prime settimane, cosa ho fatto, cosa faccio e cosa intendo
fare per onorare al meglio l’impegno cui mi avete chiamato ad adempiere, sempre
con disciplina e onore.
Stiamo
lavorando sui contenuti, in attesa di dare al Paese un nuovo governo, un governo
di cambiamento per varare importanti
misure, finalizzate, innanzi tutto, a fermare e poi invertire il circolo vizioso
in corso, attraverso sostegni e incentivi sia ai consumi e all’occupazione, sia
all’attività delle imprese, soprattutto piccole e
medie.
Come Parlamentare ho individuato alcune priorità, convinto che da
esse possa dipendere una parte importante del futuro sviluppo della nostra
provincia e dell’Italia intera.
1 Pagamento dei crediti delle imprese verso la Pubblica
Amministrazione
Il
Parlamento si è espresso proprio questa settimana. L’immissione, infatti, di
un’ingente iniezione di liquidità, a carico della finanza pubblica, provoca un
vantaggio immediato per il sistema delle imprese. Finalmente, anche il Governo,
considera questo tema necessario ed urgente. Proprio per oggi pomeriggio è
atteso il decreto del Governo. Sia chiaro, però, che lo sblocco dei pagamenti
della PA verso i creditori, è, per noi, solo il primo passo, il primo atto di
una strategia più articolata che porta con sé l’esigenza di smontare il patto di
stabilità per svincolare gli Enti locali, a cominciare dai Comuni, e consentire
loro di poter agire, a partire dalle risorse disponibili, almeno
su
tre grandi emergenze che s’intrecciano tra loro: il dissesto idrogeologico e la
cura del territorio; la manutenzione degli edifici pubblici, a cominciare dalle
scuole; la regolarità dei pagamenti.
2
Revisione del Patto di stabilità interno per consentire sblocco spese di
investimento ed esentare piccoli ComuniSi
propongono due correzioni alle norme sul Patto: pareggio di parte corrente ed
esclusione di alcuni specifici settori di investimento, così da rilanciare i
lavori pubblici sui territori comunali, a partire da edilizia scolastica,
sicurezza del territorio, mobilità sostenibile. Si possono così sbloccare almeno
9 miliardi di pagamenti, oggi incagliati nelle regole alquanto ottuse del Patto.
A queste due correzioni va aggiunta la proposta di togliere l’applicazione del
patto ai piccoli Comuni (con meno di 5 mila abitanti), almeno sino al
completamento del riassetto delle gestioni associate delle funzioni
fondamentali.
3 Redistribuzione e modifiche
dell’IMU
L’obiettivo è dare tutto il gettito dell’imposta ai comuni e
cercare di limitare gli effetti del prelievo sulle famiglie con minori redditi.
In questo ambito è prioritario che la detrazione sia portata dall’attuale
livello di 200 euro fino a 500, esentando circa il 50 per cento dei
contribuenti. L’ammanco dovrebbe essere finanziato con un’imposta più elevata
sul patrimonio immobiliare al di sopra di una soglia di valore pari a 1,5
milioni. Allo stesso tempo l’imposta va resa più flessibile, lasciando in mano
ai comuni una manovrabilità più ampia sulle
aliquote.
4 TARES, differimento al 1 gennaio 2014 e sua sostanziale
revisione
5 Evitare l’aumento dell’IVA dal 21 al 22% che scatterà il 1 luglio
2013
Il 1 luglio 2013 scatterà l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%. Tenuto
conto dell’attuale rovinosa caduta della domanda interna sarebbe necessario
evitare l’aumento dell’Iva, che produrrebbe un’ulteriore caduta dei consumi e di
qui - come già avvenuto in occasione dell’ultimo aumento dell’aliquota Iva dal
20 al 21% - una probabile diminuzione del gettito totale dell’imposta.
Esattamente l’opposto di quanto ci si prefiggerebbe di raggiungere. Le risorse
finanziarie necessarie possono essere reperite dal riordino dei bonus fiscali e
assistenziali e portando avanti il lavoro sulla spending
review.
6 Finanziamento della cassa integrazione, ordinaria e in
deroga
La richiesta al Governo è di adottare con la massima urgenza un
decreto finalizzato a differire al 1° gennaio 2014 l'entrata in vigore delle
disposizioni relative alla Tares, consentendo nel contempo a ciascun comune di
applicare in via transitoria, e per il solo anno 2013, il sistema di tassazione
vigente per i rifiuti urbani. Vanno anche adottati provvedimenti per una
sostanziale revisione della stessa Tares, finalizzati anche al contenimento
della pressione fiscale a carico di cittadini e
imprese.
Vanno assicurate le risorse per la cassa integrazione ordinaria e
in deroga che a tutt’oggi non sono ancora sufficienti per coprire le esigenze
inevase del 2012 e quelle del 2013. Tanto più che, entro l’estate, migliaia di
imprese avranno esaurito tutti gli strumenti di tutela
sociale.
7 Costo del lavoro e cuneo fiscale
contributivo
Per rilanciare l’occupazione è necessario stabilire nuovi
meccanismi di convenienza, avendo come priorità quella di abbassare il cuneo
fiscale e la pressione fiscale sul lavoro. Si propone di attuare la riduzione
del cuneo fiscale basandola sulle detrazioni da lavoro dipendente e sulla
fiscalizzazione degli oneri contributivi sui contratti a tempo indeterminato. Si
tratterebbe di una misura diretta alla generalità dei settori e che non
solleverebbe critiche da parte della Commissione europea. Di fatto agevolerebbe
donne e giovani. In aggiunta si potrebbero offrire misure di sostegno alle
imprese che aumentano l’occupazione, con la riduzione delle aliquote Irap e Ires
per quelle con base imponibile positiva e con incentivi rafforzati sulle start
up innovative.
8 Proposte per arginare la stretta creditizia e rilanciare il
credito alle Pmi
È in atto da tempo una stretta creditizia (credit crunch) senza
precedenti, che sta mettendo a dura prova le condizioni finanziarie di famiglie
e imprese. Il credit crunch è causato in primo luogo da fattori di offerta,
legati alla situazione economica e patrimoniale delle banche e poi dalla caduta
dell'attività produttiva, quindi da fattori di domanda. Premesso che solo un
rilancio della crescita può modificare entrambi i fattori, è necessario
intervenire sui meccanismi di reperimento da parte delle banche dei nuovi mezzi
patrimoniali. È importante garantire un consistente rifinanziamento dei
Confidi. Va inoltre rafforzata l’azione della Cassa depositi e prestiti per il
finanziamento delle imprese, estendendo i prestiti a medio termine alle piccole
e medie imprese. Va abrogata, infine, la norma che obbliga la Cdp ad agire
attraverso le banche, impedendole di finanziare direttamente le piccole imprese,
come invece avviene sia in Francia sia in Germania.
9 Sospensione oneri fiscali e contributivi su occupazione
giovani
I giovani italiani stanno pagando un conto che diviene ogni giorno
più elevato. Sono necessarie misure urgenti di fronte a una situazione che,
invece di migliorare, peggiora continuamente, con un tasso di disoccupazione
giovanile oggi superiore al 38%.
Un provvedimento d’impatto immediato sul fronte dell’occupazione
dei giovani potrebbe essere la sospensione, per almeno un triennio, di oneri
contributivi e fiscali sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato. Sul piano
fiscale si tratterebbe di un provvedimento che non produrrebbe oneri per lo
Stato, mentre sul piano contributivo si possono studiare meccanismi per evitare
problemi di copertura durante la vigenza del provvedimento. Una misura di
sostegno all'occupazione giovanile va configurata anche per il lavoro
autonomo.
10 Una garanzia di formazione per i giovani in cerca di
lavoro
Si propone di introdurre in Italia, sperimentandola a livello
provinciale e comunale, la misura in discussione alla Commissione europea per il
riconoscimento di un vero e proprio diritto di ogni studente che termina la
scuola secondaria a ricevere un'offerta di lavoro, di tirocinio/apprendistato o
di ulteriore programma formativo, la cosiddetta Youth Guarantee (garanzia per i
giovani). Si potrebbero utilizzare a questo scopo risorse finanziarie e
organizzative oggi disperse e frammentate. Cogliendo l’opportunità offerta
dalla bocciatura del bilancio europeo 2014-2020 da parte dell’Europarlamento, si
può chiedere tra le misure nuove da introdurre una sorta di co-finanziamento
della Youth Guarantee da parte della Ue, con ritorni per il nostro paese assai
vantaggiosi.
11 Il sistema di welfare come fattore di
crescita
Vanno definite risorse aggiuntive e certe per il sistema di servizi
socio sanitari, che tengano conto delle peculiari esigenze di protezione e
promozione degli anziani: anche questo investimento può generare occasioni di
lavoro e di reddito e può, se orientato anche ad obiettivi di riorganizzazione
del sistema, consentire un più razionale governo della
spesa.
Infine ritengo opportuno aggiornarti, sperando di fare cosa utile e
gradita, rispetto alle Proposte di Legge, Mozioni alle quali ho aderito in
queste prime settimane. Qualora desiderassi ricevere il testo del Pdl o della Mozione sarà
mia premura inviartelo quanto prima per mail.
Segue elenco:
-
Primo
Firmatario Interpellanza su ritardi lavori Perugia – Ancona
-
Primo
Firmatario Interpellanza su deposito stoccaggio Co2 a largo di
Senigallia
-
Interpellanza
On. Cenni sui tagli alle risorse delle amministrazioni provinciali che rischiano
il dissesto finanziario
-
Mozione
On. Cenni per impegnare il Governo ad attivare la clausola di salvaguardia al
fine di evitare le coltivazione in Italia di Ogm autorizzati a livello
europeo.
-
Mozione
On. Legnini relativa
alle estrazioni petrolifere sul mare Adriatico
-
Pdl
On. Benamati Piano Antisismico nazionale
-
Pdl
On Causi Norme per il contenimento del consumo del suolo e la rigenerazione
urbana
-
Pdl
On Martella Modifiche alla legge 20 maggio 1985, n. 222, in materia di
destinazione di una quota dell'otto per mille del gettito dell'imposta sul
reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale al finanziamento di
progetti di ricerca ad alto contenuto scientifico miranti al miglioramento della
qualità della vita
-
Pdl
On Martella Agevolazioni fiscali per l'assunzione di dirigenti temporanei e a
progetto e di consulenti di direzione nelle piccole e medie imprese
-
Pdl
On Martella Misure urgenti volte ad incrementare la detrazione prevista per
l'abitazione principale in relazione all'Imposta municipale propria –
IMU
-
Pdl
On Garavini Proposta di legge per l'istituzione della commissione parlamentare
antimafia
-
Pdl
On Bolognesi, De Maria “Legge quadro per l’assistenza, il sostegno e la tutela
delle vittime dei reati”
-
Pdl
On Bolognesi, De Maria Introduzione
dell’articolo 372-bis del codice penale, concernente il reato di
depistaggio
1 commento:
si bello il paese di bengodi....ma chi paga? piu o meno come l'anno che verrà di Lucio Dalla! ci fosse mai uno che una volta dice di tagliare da qualche parte! prima di questi interessanti elenchi indicare ammontare del debito pubblico e spese per interessi sullo stesso.
Posta un commento