domenica 11 novembre 2007

Ci siamo finiti l'uranio


Sono passati oramai vent'anni dal referendum sul nucleare e con il petrolio alle stelle sempre da più parti si torna a parlare di energia nucleare e della possibilità di investire in questa risorsa anche in Italia. Peccato che il problema delle scorie radioattive ancora non sia stato risolto, peccato che investire nel nucleare significa dover attendere molti anni prima di vedere dei risultati concreti, paccato, soprattutto, che, a quanto pare, l'uranio si stia esaurendo, e che il 40% di quello attualmente utilizzato provenga, per fortuna!, dallo smantellamento di vecchie testate.
Che sia finalmente giunto il momento di pensare concretamente alle energie rinnovabili?
Nadia

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Nadia,
io c'ero vent'anni fa, quando si votò pro o contro il nucleare. Già il nome fa spavento.Io, però, non mi spaventai e votai a favore. Non solo. Feci campagna eletorale per il nucleare. Una storia che andrebbe raccontata; che è stata raccontata. In Italia eravamo l'avanguardia (Fermi ecc.). Poi arrivò il petrolio. Poi..Prova a mettere dei pannelli fotovoltaici sul tetto. Costano un occhio, te li ripaghi a babbo morto. in Italia siamo 57 milioni di persone, siamo senza energia, non credo che ce la faremo senza la ricerca scientifica e il...nucleare.
Guido

Anonimo ha detto...

credo che dobbiamo prendere atto che la questione energetica non ha solo "una" soluzione: nucleare o eolico o solare ecc, ma un insieme di sistemi che ci permettano di essere autonomi sfruttando le nostre risorse (e qui entrano in gioco le energie rinnovabili) con produzioni locali integrate nel territorio, migliorando il modo di utilizzare energia e soprattutto, ci piaccia o meno: risparmiandola.
Sul nucleare ti rispondo con le 5 motivazioni individuate da Rifkin in un’intervista pubblicata su Repubblica lo scorso 7 novembre:
1- l’Italia ha grandi possibilità nel campo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili
2- lo stoccaggio delle scorie è ancora un problema irrisolto e costosissimo (quello americano in Nevada è costato la bellezza di 18 anni di ricerca e 9 milioni di dollari e non offre le garanzie necessarie
3-l’uranio non abbonda (già nel 2025 si registrerà un deficit e si dovrà passare al plutonio
4- il plutonio significa fornire materiale pronto uso ad un terrorismo ben agguerrito (dico la verità questa cosa del plutonio non l’ho capita!)
5-il raffreddamento dei reattori necessita di una sostanza sempre più preziosa e rara: l’acqua

Non riusciamo a fare una discarica, te la vedi una città che accetta, non dico la centrale, ma le scorie radioattive? Cosidera poi che l'Italia è un paese densamente abitato a forte attività sismica il che rende più difficile trovare il luogo ideale per lo stoccagio delle scorie.

Concordo con te sulla ricerca, in questi ultimi anni il nucleare ha assorbito il 46% degli investimenti (fusione) e il 12% per la fissione, mentre solo un misero 11% è andato alle risorse rinnovabili. E il nucleare copre appena il 6% della produzione di energia mondiale, non ha quasi più investimenti privati (per lo più sono pubblici).
Certo il solare costa ancora molto, però ci sono già esempi di comuni che stanno aiutando i cittadini a sostenere la spesa per l’installazione, e comunque una stufa in magnolia non è che costi tanto di meno.

Nel frattempo a noi non ci rimane che risparmiare energia e combattere la cultura dello spreco, anche nella nostra città.
Nadia

Anonimo ha detto...

Aspetto da vent'anni che i promotori del referendum ci diano la soluzione del caso. L'avevano promesso. Ma, evidentemente, se ne sono scordati, non era un vero e proprio impegno morale. Né credo che si possa tornare al nucleare: ormai siamo fuori gioco, bisognava votare altrimenti allora. Aggiungo che da soli noi repubblicani votammo sì, pur raggiungendo il 25% dei consensi (alle politiche avevamo più o meno il 4%). Bel coraggio, no? I partiti di massa si sfilarono tutti, all'ultimo minuto utile. Noi pagammo per tutti, nell'elezione che sopravvenne. Ora il 51% degli Italiani sembrerebbe essere favorevole al nucleare... Mi permetto d'essere scettico. Siamo in Italia ed è giusta la tua osservazione sulle scorie radioattive. Il Giappone, Paese ad alta attività sismica, continua a costruire centrali e a far sparire rifiuti radiattivi. Ma, per l'appunto, è il Giappone.
Un saluto affettuoso
Guido

Anonimo ha detto...

Secondo me possiamo iniziare dalla nostra città a fare qualcosa in termini di energia: l'ambiente è uno dei temi centrali del PD, dobbiamo attivarci anche noi, e il prima possibile. Che ne pensi?