martedì 16 ottobre 2007

VITA DA BAMBOCCIONI



HAI TRA I 20 E I 30 ANNI?


TUA MADRE TI LAVA ANCORA I CALZINI?


NON SAI CUCINARE?


HAI LA MACCHINA MA IL CARBURANTE LO METTE PAPINO?


VIVI ANCORA A CASA CON ITUOI?

Se hai risposto SI ad almeno 3 di queste domande il tuo profilo è quello del BAMBOCCIONE, neologismo coniato apposta per te dal Ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Da circa due settimane il tema dei GIOVANI BAMBOCCIONI è al centro dell'agenda dei media, se ne parla in radio, in tv, sui giornali ma soprattutto IN RETE!. Proprio dal web arriva un'iniziativa curiosa il B-DAY. Il 1 Dicembre tutti in piazza per dire BASTA a questo tipo di precariato e alla gerantocrazia. L'ideatore della manifestazione è LUCA DEGLI ESPOSTI, 24 anni, bamboccione. Per aderire, per saperne di più o per acquistare la maglietta simbolo della protesta visitate il sito http://www.cellulotto.org/


Che ne pensate? Apriamo una discussione...

Buona giornata

Eleonora (bambocciona)

11 commenti:

Nadia ha detto...

bambocciona presente. Pero' fare una manifestazione contro Padoa Schioppa mi sembra eccessivo. E poi tutte ste manifestazioni di protesta e non di proposta mi sembrano fin troppo facili da organizzare.
Il ministro ha solo evidenziato, magari con una parola non troppo felice, una situazione dei giovani italiani, ha anche proposto un, seppur misero, incentivo per uscire da questa situazione.
Diciamola tutta, quanta gente conoscete che, nonostante non abbia problemi economici in quanto lavora e prende uno stipendio non male, ancora se ne sta a casa?
Molti coetanei avranno anche difficoltà, ma ammettiamolo, stare a casa fa comodo.
La questione sul precariato giovanile è complessa, forse Padoa Schioppa ha avuto il merito di portarla all'attenzione dell'opinione pubblica, facendola diventare un problema non più rimandabile e da affrontare. Forse il goveno precedente si era mosso in tal senso? Mi pare proprio di no. anzi direi che la nostra situazione l'ha peggiorata.
Caspita Eleonora! qui il dibattito è davvero lungo :-)

Anonimo ha detto...

Condivido Nadia, ho postato l'argomento perchè ci riguarda tutti in prima persona. Volutamente non ho inserito un giudizio, mi sono limitata a riportare l'iniziativa (le manifestazioni vanno di moda). Nelle parole di Padoa Schioppa c'è del vero. Togliendo i giovani che hanno veramente dei seri problemi con l'inserimento nel mercato del lavoro o si trovano in difficoltà economiche, altri, magari con un discreto stipendio, preferiscono rimanere a casa perchè, DICIAMOLO, è comodo. Non sono una sociologa ma credo sia anche un problema culturale. In tanti altri paesi europei questo non succede. Questa precarietà in parte è un male, ma non deve essere un alibi per non spiccare il volo. Questo mio pensiero ovviamente non è legge (c'è caso e caso). Per quanto mi riguarda...sono una bambocciona.
Ele

Nadia ha detto...

si infatti, il problema è molto più complesso di quello che sembra ma indubbiamente c'è una forte componente culturale.Del tipo che se un figlio a 25 anni va a vivere da solo senza sposarsi, per la famiglia è quasi uno smacco, come se non lo avesse voluto a casa, o peggio il figlio va vi aperchè a casa si "trova male" non perchè vuole una vita indipendente. Più di una volta ho trattato l'argomento con familiari e parenti e la mentalità è quella. D'atro canto stipendi da fame, lavori insicuru e discontinui, affitti e case dai costi esorbitanti, rendono molto più difficile il distacco del cordone ombelicale.

Anonimo ha detto...

Bella discussione!
posso contribuire con qualche pensiero ed esperienza genitoriale. I miei 3 figli sono ancora tutti under 23 e studiano. Mi sembra però che inizino a staccarsi volentieri. Il fatto di stare in famiglia anche se uno lavora, è vero che limita il decollo, ma ho anche la sensazione che per spiccare il volo l'attrazione deve essere forte.
O un progetto di vita nuovo (si mette su famiglia), o un lavoro stimolante in cui ingaggiarsi e che ci porta lontano dal paese.
Allora si cambia radicalmente ed è piacevole anche rischiare.
Se invece il lavoro è vicino casa, i legami sentimentali e/o affettivi lievi, trovare casa non facile nè economico.... Alla fin fine si cerca di non sprecare cercando di ottimizzare le scarse risorse disponibili. Non penso sia del tutto negativo. Quello che penso importante è invece il modo di stare in casa. Non deve essere passivo in modo da dare comunque origine ad un percorso di crescita.
Saluti e...si prosegue.
Giovanni

MarcoF ha detto...

Ottima discussione che già mi rende indisposto. Io ho risposto affermativamente a 4 delle domande in prima pagina ma non sono affatto un bamboccione, non mi ci sento e soprattutto TPS non mi ha affatto offeso. Le coscienze intelligenti comprendono bene di chi parlava il ministro e i termini ben più globalmente italiani che riguarda la questione. Dunque noi futuri democratici abbiamo il dovere di ben recepire e introdurre un tema: niente t-shirt populiste ma le cose che ostacolano l'emancipazione giovanile. Speculazione immobiliare gonfia-affitti, quasi totale assenza di campus e anzi decentrazione territoriale dei poli universitari, nessuna tassazione specifica per i lavori giovanili estivi, welfare familiare, edonismo discotecaro.....e l'elenco è quasi infinito!

Nadia ha detto...

Buongiorno bamboccioni :-)
mi fa piacere vedere come la parola "bamboccione" non abbia offeso ma abbia soprattutto fatto riflettere.
io ho fatto l'università fuori casa, ed ero quasi indipendente (il collegio gratis compreso nella borsa di studio e nel fine settimana lavoravo come cameriera). Finita l'università il lavoro precario e tuttora la retribuzione molto risicata quasi ti obbligano, (specie se non hai i genitori che ti comprano casa e te l'arredano) a stringere i denti per mettere da parte qualche rispamio risicato.
è dura ragazzi dura, e soprattutto c'è una parola che mi spaventa abbastanza: il mutuo!!!!

luigi ha detto...

Mi inserisco nella discussione riportando una discussione avvenuta durante la Festa dell'Ulivo a Servigliano. Si parlava di Università e della necessità di favorire la mobilità degli studenti, cioè di fare in modo che la scelta dell'Università avvenga non in base alla comodità (se è più o meno vicino casa), ma all'eccellenza dell'insegnamento fornito. Detto questo (era un ragazzo della sinistra giovanile a dirlo), è subito sorta l'obiezione di un signore che sottolineava ccome noi dobbiamo valorizzare quello che abbiamo quindi anche le nostre università e fare in modo che i nostri figli studino nella nostra bella regione. Ora io credo che il radicamento e la valorizzazione del territorio sia una ricchezza fino a quando non si trasforma in qualcosa di opprimente, che ci rinchiude nel perimetro comunale o, se va bene, regionale. Solo un esempio per dire come, anche secondo me, su questo tema l'aspetto economico e quello culturale si intrecciano.

Anonimo ha detto...

come già dicevo, secondo me l'aspetto culturale è molto forte, a cui, si è aggiunto un problema economico e sociale di questi ultimi anni.
Comunque nella mentalità di italiani non esiste che il figlio superata la maggiore età vada via da casa (magari anche abitando a 20 mt), cosa che invece è un fatto normale in molti paesi esteri.
Comunque concordo con giovanni sui bamboccioni che rimangono a casa e sul loro contributo alla gestione familiare.

Anonimo ha detto...

vi riporto alcuni stralci dell'articolo di repubblica.it relativi al rapporto istat 2006 sui giovani.

"Nel 2006 i giovani celibi di età compresa fra i 18 anni e i 34 anni che vivono "con almeno un genitore" hanno oltrepassato la soglia del 60 per cento. Nel 2005 erano 59,5 su 100"

Infatti, l'aumento dei ragazzi che restano in famiglia è accompagnato dal decremento (dal 47,7 al 46,7 per cento) dei giovani che hanno la fortuna di potersi definire "occupati" e poter contare su uno stipendio. E dal parallelo incremento, pari a due punti percentuali, di coloro che si definiscono in "cerca di occupazione".

Sembrerebbe quindi, almeno stando ai numeri, che i nostri giovani non siano affetti da "mammismo acuto" bensì dall'impossibilità di sostenersi anche quando non si è più ragazzini.

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie