martedì 17 dicembre 2013

A colloquio con il “coordinamento 9 dicembre”



Ma chi sono questi “forconi”? Così li definisce la stampa quei gruppi di persone che manifestano in tutto lo stivale,ma siccome ormai non ci si può fidare più di nessuno non resta che andare a chiederglielo di persona, nonostante l’appellativo non proprio rassicurante. Il primo gruppetto lo incontro alla rotatoria dell’Ikea (tanto la ditta non ha bisogno di pubblicità) e mi rivolgo a Tiziano che è il responsabile del presidio, il secondo successivamente ad Ancona in P.zza Roma, e lì parlo con Luigi Romagnoli, uno dei responsabili,o forse,”Il responsabile”.
Le domande sono pressoché identiche per entrambi e quindi qui di seguito formulerò la domanda e le due risposte in contemporanea.
Da quanto tempo siete qui? Tiziano: ”Più o meno due giorni, ma il permesso ufficiale dalla questura è da oggi alle 14”
Luigi: “Siamo qui da lunedì”
Fino a quando avete intenzione di rimanere? T.: “Al momento abbiamo il permesso fino al 13 ma se ci rendiamo conto che le persone reagiscono bene e che quindi ci sarà partecipazione, e sembra proprio che ci sia,cercheremo di farlo ad oltranza”
L.:”Ad oltranza, fino a che non l’avremo mandati via tutti! Ne dobbiamo mandar via 946 tra senatori e deputati, compreso il presidente della repubblica! Quando saranno andati via tutti, partiamo….”
Chi siete? Conosci i tuoi compagni di protesta?  T.: “Alcuni li conosco personalmente, sono amici, altri no ma sono studenti, disoccupati, pensionati, addirittura stamattina al corteo ad Ancona c’erano famiglie con bambini, pensando proprio al loro futuro”
L.:”L’età va dai 16 anni ai miei 58, ma abbiamo visto anche dei settantenni, ci sono di tutte le età. Politicamente ci sono camerati, compagni e cittadini. E’ un’aggregazione di persone che hanno tutti un unico scopo, a prescindere dalle idee politiche: mandarli a casa perché non ne possiamo più, chi ci comanda deve andare a casa! Ad Ancona è difficile trovare dei disoccupati, diciamo che ci sono dei “sans-papier” e durante il giorno qui nel presidio ci sono persone come me che non hanno più niente ed hanno perso l’azienda, persone in cassa integrazione, persone che sono veramente agli sgoccioli di un’esistenza di privazioni, di patimenti e di povertà”
Che cosa volete ottenere?  T.: “Vogliamo prima di tutto riavere la parola, perché ce l’hanno tolta, oltre al lavoro!”
L.:”Saremo qui ad oltranza finché non andranno via tutti!”
Pensate di riuscirci? T.: “Non lo so, però ci stiamo provando, se mai ci si prova mai ci si riuscirà a fare qualcosa”
L.:”Diciamo che se stiamo sempre qui no, dovremo coordinarci con gli altri coordinamenti nazionali e possibilmente convergere tutti quanti su Roma in un giorno preciso, anche noi stiamo aspettando comunicazioni dal coordinamento nazionale”
Cosa siete disposti a fare per raggiungere il vostro scopo?  T.:”Sicuramente non la guerra, stiamo cercando di farlo pacificamente proprio per far capire alle persone anche anziane, i cosiddetti pensionati che purtroppo sono i più tartassati, che possono partecipare alla nostra manifestazione e stare assieme a noi”
L.:”Siamo disposti a lottare fino alla fine, un “sans-papier”, uno che non ha più niente, che ha da perdere!?”
Se alla fine non otterrete niente, che cosa pensate di fare od organizzare?  T.:”Non lo so, non ne ho la più pallida idea, purtroppo non sono il popolo, io sono uno del popolo, e per arrivare a determinate cose bisogna ragionare tutti insieme”
L.:”Dopo di noi non c’è altra possibilità che o passamontagna o passaporto!”
Come tenete i contatti tra voi e come vi organizzate?  T.:”Attualmente siamo in contatto con Facebook e con i cellulari dei vari coordinatori delle varie manifestazioni”
Hai votato alle ultime elezioni? E quelli che tu conosci?  T.:”Io no ed agli altri sinceramente non mi interesso perché siamo qui proprio in versione apolitica, siamo sinistra, destra, avanti, centro, indietro, solo con un’unica bandiera: l’Italia!”
L.:”Sì, io sono stato anche candidato….(nella lista “io amo l’Italia” di Magdi Cristiano Allam, N.D.R.)”
Siete attivisti di qualche partito o movimento politico?  L.:”Ripeto,io sono stato un candidato alle ultime elezioni per il senato della repubblica, quindi ognuno di noi ha una sua idea politica, che abbiamo deciso di tenere da parte, non parlare di quella ma parlare dell’Italia e l’unico simbolo che accettiamo è la bandiera italiana, e siamo tutti italiani…”
Quindi tra voi non si parla di politica?   T.:”No, si parla d’Italia, del popolo”
Siete soddisfatti della partecipazione?  T.:”A livello locale non tanto, in Italia sì perché al nord ed al sud stanno veramente facendo moltissimo. Qui c’è poca partecipazione, pochissima!”
L.:”Ad Ancona è pessima, perché Ancona è una città di “merdosi”! A livello nazionale siamo più che soddisfatti”
Qualcuno dice che dietro ci sia l’estrema destra, cosa rispondete?  L.:”Dico a queste persone che sono solo notizie false e tendenziose, sono notizie atte a disturbare l’ordine pubblico e non sono notizie d’informazione di massa, ma di distrazione di massa…”
Ritenete appropriata la definizione che vi danno, i cosidetti “forconi”?   L.:”No, io sono un aderente al C.R.A. (comitati riuniti agricoli) di Danilo Calvani (……quello della Jaguar, N.D.R.), molto diversi dai forconi che è una identità locale della Sicilia”
Come riuscite a finanziarvi?  L.:”Chi è che ha mette! Facciamo tutto a costo zero,io ho comprato la bandiera per me, ci ho scritto comitato 9 dicembre, poi facciamo le collette e con la mia fotocopiatrice facciamo i volantini”
Dicono che siete dei violenti…    L.:”I nostri video su youtube dicono che abbiamo fatto il presidio a piazza della repubblica, ci siamo stati due giorni e le forze dell’ordine si son meravigliate perché quando l’abbiamo smobilitato per trasferirci in P.zza Roma, abbiamo scopato via le cicche di sigaretta!”
Date una motivazione a quelli che non sono qui,affinche si uniscano a voi!  T.:”Siamo tutti italiani, dobbiamo pensare al futuro, soprattutto dei figli, dei nipoti e chi più ne ha ne metta! Perché alla fine quello che avverrà, non avverrà dopodomani ma tra due-tre anni, il vero disagio avverrà tra due-tre anni e bisogna muoversi adesso finchè ancora abbiamo la parola, perché la mia paura è che a breve ci toglieranno anche quella!”
L.:”Amici che mi leggete: gli orticelli stan finendo tutti, il mio è finito da un pezzo, tra un po’ anche il vostro orticello finirà; volete aspettare che accada o volete venire con noi adesso!?”
A livello pratico ed immediato cosa vorreste, ossia le prime misure “dall’alto”?  T.:”La caduta dell’attuale classe politica che ci stà governando in malo modo. Vorremmo riuscire ad avere un incontro, raggiungere una mediazione, non sarebbe un risultato da buttare, però dev’essere fatto subito!”
Un argomento a piacere !  T.:”Viva gli italiani e viva l’Italia!”
L.:”Viva l’Italia nuova, viva gli italiani nuovi che stanno nascendo con il 9 dicembre 2013!”

Prima di tutto ringrazio i due signori che si sono sottoposti a queste domande da parte di un reporter “sui generis”, dopodiché faccio delle considerazioni cercando di essere il più oggettivo possibile.
Prima di tutti dico che tutti si sono mostrati disponibili ad esternare bonariamente e nei momenti di manifestazione in cui sono incappato non vi era traccia di violenza o aggressività premeditata.
E’ innegabile però che nei momenti cruciali delle manifestazioni i disagi e le limitazioni sono grandissimi per tutti, ed è un assioma universalmente riconosciuto che la libertà di ognuno (anche quella di protestare) finisce quando lede quella di un altro.
Se le proteste avranno una durata nel tempo limitata tutto può andare per il verso giusto, altrimenti sarà facile che scocchi qualche scintilla tra i manifestanti e coloro i quali invece intendano svolgere regolarmente il loro lavoro o la loro attività quotidiana, esasperati dai continui impedimenti.
Altri grossi problemi potrebbero sorgere quando le prefetture cominceranno a negare i permessi ai manifestanti per non interrompere o limitare fortemente lo svolgersi dei pubblici servizi; a quel punto, gli oltranzisti saranno disposti ad abbandonare le piazze e le strade!?
E’ altresì oggettivo rilevare che la “manovalanza” (senza alcun titolo dispregiativo,anzi…) è effettivamente molto eterogenea (forse troppo!),e quindi facilmente permeabile alle persone “che non hanno niente da perdere”, ma i “caporali” appartengono sicuramente ad aree di destra, integraliste e nazionaliste (come dichiarato).
La mia conclusione è che i nostri governanti debbano dare un forte segnale e subito, non perché ricattati da questi sommovimenti (che in giudizio finale non condivido, ma che ho voluto toccare con mano), ma perché comunque il paese ne ha estremo bisogno.

Saverio Borgognoni - Filottrano

Delegato provinciale PD

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