giovedì 8 marzo 2012

Il futuro è rosa!

Per le questo 8 Marzo vi pubblichiamo l'articolo scritto dal coordinatore Juri Barboni, sull'ultimo  Parliamo Di, stampato a dicembre.
Vogliamo cogliere l'occasione anche per fare gli auguri alle famiglie dei nostri iscritti che in questi ultimi mesi si sono allargate con l'arrivo di nuove nate. Un augurio alla piccola Alice, a Nicole e a Melissa che aspettiamo tra poche settimane.

Il nuovo governo ha solo pochi mesi di vita, ma è già molto diverso da quello precedente. La prima grande distanza che emerge riguarda le donne. Già, perché se la storia è fatta di uomini in primo piano e di donne al loro seguito, in questo caso la realtà è differente. No,non siamo ancora arrivati ad avere un presidente del consiglio donna, ma qualcosa si è fatto. Siamo nel 2012 e finalmente anche il ministero della Giustizia e il ministero degli Interni puė essere guidato da una donna. A livello simbolico è un grande passo rispetto ad una questione di genere che non si è mai risolta. Sì, è vero, esistono le pari opportunità ma che poi in pratica si risolvono in azioni abbastanza effimere o comunque sono piccoli granelli di sale in un mare di uomini. Uomini al potere, uomini che hanno privilegi da “casta”. Eppure il vero motore del mondo è donna, non solo nel simbolo della gravidanza e quindi della possibilità di dare la vita, ma anche nella gestione del quotidiano e nei grandi cambiamenti storici. Essere una donna comporta scelte ancora oggi molto importanti, prese di posizione che a noi uomini non è dato sapere. Non solo per una questione di sensibilità diversa o di sesto senso che a noi non appartiene, ma soprattutto per ostacoli che gli uomini non incontreranno mai. Anche nella vita del piccolo paese, come Filottrano, la questione di genere non può essere sottovalutata. Forse qualcuno sbarrerà gli occhi pensando a questo, ma i problemi ci sono e molto si potrebbe fare per migliorare la vita di tanti. Qualche esempio? I costi e le disponibilità dell’asilo nido che pongono spesso le donne di fronte ad un interrogativo: smettere di lavorare o sostenere un retta spesso esosa, non tutti infatti hanno la fortuna di avere i nonni a casa. Oppure pensiamo alle donne immigrate e agli inesistenti, o quasi, momenti di integrazione che sono stati creati per avere una società più coesa, dimenti. è proprio la donna ad occuparsi di questo meraviglioso incarico. Oppure pensiamo alle future mamme filottranesi che per fare il corso pre-parto devono andare a Jesi o che si trovano anche di fronte a difficoltà logistiche, come parcheggiare in centro; magari basterebbero dei parcheggi rosa in cui esporre il tesserino che rilascia l’asur quando si è incinta per certificare la gestazione e qualche passo di civiltà lo
faremo anche noi. Piccoli gesti possono dimostrare che in realtą non dobbiamo mirare alla paritą dei diritti, perché quella è già sancita dalla nostra Costituzione, ciė che dobbiamo comprendere è che la
diversità anch’essa è un diritto. Avere gli stessi diritti e gli stessi doveri non basta per permettere alle donne di poter “gareggiare”, se cosď si puė dire, con gli uomini. Il genere, maschio e femminina, esiste, ed è una peculiarità che nella sfera della persona deve essere rispettata ma soprattutto valorizzata. Se da un lato è certo che le donne sono ancora costrette a lottare il doppio per avere ciė che hanno gli uomini, non dobbiamo dimenticare che il nostro territorio è la casa della Vergara, colei che porta la verga, cioè il simbolo del potere. Le nostre donne filottranesi e dintorni hanno sempre dominato nelle grandi case in una cultura mezzadrile. Si parla poco delle donne ed è altrettanto vero che le donne parlano poco, o meglio, parlano poco della loro situazione sociale, ma questo non è un indice di mancanza di problema. Guardando il nuovo governo sembra che il futuro sia più roseo, perché senza bisogno di quote, senza necessità di leggi che le tutelino, ci sono delle donne al potere che sono entrate nella storia della Repubblica, gią per il solo incarico che tengono.
Filottrano ha avuto i suoi sindaci donna, sia di destra che di sinistra, anche molti assessori sono stati e sono donne; il massimo sarebbe dare loro la possibilità di esprimere tutto il loro potenziale.

di Juri Barboni

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