venerdì 2 aprile 2010

AUGURI!!!!

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Parlando Di...Il Vangelo secondo Luca

"Sosteniamo l'iniziativa del ministro Alfano: l'invio degli ispettori è atto dovuto e opportuno. C'è una palese e consapevole generalizzazione da parte di un Magistrato che vuole cavalcare l'onda del discredito presso la Chiesa"
Lo dichiara LUCA Volonté(UDC).
"Apprendere il Giovedì Santo da un quotidiano notozie e insulti spropositati sulla colpevolezza dei preti ambrosiani è inaccettabile".
Dopo simili notizie noi tutti non ci sentiamo molto più rassicurati?
Stiamo parlando dello scandalo della pedofilia in ambienti ecclesiastici non solo italiani; paragonato dal padre cappuccino Raniero Cantalamessa- durante la solenne celebrazione della Passione del Signore presieduta da Benedetto XVI, citando una lettera di un suo amico ebreo- " mi ricordano gli aspetti più vergognosi dell'antisemitismo". ADDIRITTURA!! Il che fa dire ad un altro Ebreo; Amos Luzzato-Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane(Ucei) - quanto segue: "E' un accostamento a dir poco assurdo. E' più che sbagliato. E' una vera follia". Abbiamo forse, veramente tutti bisogno di un ritorno all'origini: una vera, sincera: "Buona Pasqua". AUGURI!

Anonimo ha detto...

"e chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono,meglio sarebbe per lui che gli fosse messa una macina di mulino e fosse gettato in mare" BUONA PASQUA A TUTTI

Flavio ha detto...

Fronte del video di Maria Novella Oppo

L’ipocrita maschilismo italiano

Un corpo di ragazza assassinata nelle acque del lago. Così cominciava Twin Peaks, la bella serie tv di David Lynch. Così comincia la maggior parte dei telefilm e film gialli. E così purtroppo cominciano i servizi dei tg di queste ore. Perché di corpi di donne seviziate e gettate via sono piene ogni giorno le cronache, che ci svelano particolari orrendi della vita e della morte di quelle vittime senza nome. Corpi che solo dopo l’assassinio (e magari dopo 17 anni di silenzio complice) sembrano ridiventare persone, almeno per chi indaga sulle loro storie. Storie estreme, che rivelano però la profonda natura antifemminista di tutta la società e l’ipocrita maschilismo che costringe le donne, anche quelle che lavorano meglio degli uomini e guadagnano quasi come gli uomini, a soffrire fisicamente per le imposizioni di un Cota qualsiasi. Oppure a subire politicamente le censure di uno Scodinzolini qualsiasi. A proposito: giù le mani da Maria Luisa Busi.

Flavio ha detto...

Bonino: «Berlusconi ha focalizzato la campagna contro di me»

"A chi, come il quotidiano 'Terra', ci rimprovera di aver fatto irritare tutti, rispondo che evidentemente si sono irritati solo a Frosinone o Latina, dove abbiamo perso, e non a Roma, dove abbiamo stravinto". Lo ha detto Emma Bonino a Radio Radicale stamattina.

"È ovvio che la tesi non stia molto in piedi, e io sono ancora convinta dell'analisi fatta all'indomani del voto: l'insieme di questo
processo elettorale è stato illegale, e l'esito finale è stato dovuto alla irruzione manu militari di Berlusconi in persone, alla sua
occupazione di tutti gli spazi televisivi, radiofonici, telefonici, citofonici", ha aggiunto.

La Bonino ha definito quella di Berlusconi "una campagna che si è focalizzata contro di me. Ci possono essere poi altre ragioni per spiegare la sconfitta, ma il problema centrale secondo me rimane quello, che è poi il metodo Sardegna, che si è ripetuto come ci aspettavamo. Purtroppo a quel metodo hanno reagito solo i radicali.
Ricordo solo che l'ultimo venerdì prima del voto Berlusconi ha lasciato al mattino un vertice Europeo che discuteva "solo" di rilancio dell'economia e di crisi, ha lasciato la sedia dell'Italia vuota, ed ha passato il venerdì pomeriggio con una serie di interviste. Evidentemente queste cose funzionano, e bisognerebbe esserne ben consapevoli", ha concluso la Bonino.
05 aprile 2010
PS:Lei almeno- insieme ad altri -si è resa conto che trovarsi a combattere una battaglia avendo di fronte missili e carrarmati mentre Tu in mano hai una semplice fionda, rimane una sfida assai difficilotta molto complicata. Visto anche che questa impari lotta dovrebbe servire a scongiurare "una tabula rasa" di quelle fondamentali regole che servono a tenere in insieme e in piedi uno stato democratico. Ce la faremo?

Flavio ha detto...

Ancora alcune brevi considerazioni sulle ultime regionali in riferimento alla candidatura di Paola Andreoni. Snobbata se non proprio derisa da diversi frequentatori questo Blog, alla pari del Pd filottranese per averla sostenuta. Ovviamente non abbiamo di che pentircene anzi siamo rammaricati per non essere stati capaci, di sostenerla con maggior forza. Alla luce soprattutto del risultato finale: 2854 preferenze. Ne sarebbero state sufficienti altre 400 o poco più è ora sarebbe consigliere Regionale al posto di Enzo Giancarli. Persona validissima, competente e capace, tra le sue numerose esperienze lo ricordiamo sopratutto per essere stato per un decennio Presidente della Provincia di Ancona. Per una candidata “predestinata alla sconfitta” sarebbe stato un risultato clamoroso fosse stato accompagnato anche da un “atto di umiltà” e di altruismo da parte dell’altro candidato della zona sud di Ancona: Carmine Di Giacomo, Sindaco di Camerano. Con la metà delle preferenze da lui raccolte (circa 800) sarebbero state più che sufficienti alla Andreoni per raggiungere quel prestigioso traguardo. Obiettivo come si è visto possibile nonostante la concorrenza spietata di altri due eletti di quella stessa zona: Latini e Pieroni(Sindaco di Loreto) non avendo potuto usufruire neanche dell’ appoggio di Rosi Bindi e Giovanni Bachelet, venuti in Ancona appositamente per dare il loro sostegno all’assessore uscente Stefania Benatti.

Anonimo ha detto...

Bravo Flavio !
Condivido pienamente !

Saverio

Flavio ha detto...

Leggete queste frasi e vedete un pò se Veronica Lario(la moglie che ha chiesto il divorzio) diceva il giusto quando sosteneva che il marito non stava bene.
Ennesimo siparietto del premier davanti agli industriali: «L'economia va bene, c'è solo una cosa da cambiare in Italia: la Costituzione...». Ecco le altre Frasi:

L'accordo Start 2 firmato nei giorni scorsi a Praga tra Usa e Russia è «un successo significativo della politica estera italiana». Lo ha detto Silvio Berlusconi, parlando al convegno della Confindustria a Parma. Il premier ha rivendicato di aver convinto i presidenti Barack Obama e Dmitri Medvedev a riprendere le trattative, minacciando che se non lo avessero fatto non li avrebbe ricevuti al G8 di L'Aquila.

«Ho fatto un atto di imperio. La figlia del ministro Gelmini si chiamerà Emma». «I signori amici dell'opposizione mi indicano con i nomi più svariati, sono diventato Nerone, Saddam Hussein, Hitler. Mi sono ricordato che tutta questa potenza che potevo esprimere e ho imposto a un mio ministro che aspettava una bimba un nome che mi stava a cuore. È nata la figlia del ministro Gelmini - e la mia imposizione è stata, la chiamiamo Emma».

La Costituzione attribuisce tutti i poteri al Parlamento mentre il governo non ne ha nessuno. «I padri costituenti - ha detto Berlusconi - hanno definito un assetto istituzionale che dà tutti i poteri alle assemblee parlamentari: l'esecutivo non ha nessun potere nel nostro sistema costituzionale». «Bisogna anche liberare i cittadini dalla "oppressione giudiziaria"».

Silvio Berlusconi rilancia poi le riforme di fisco e giustizia con l'obiettivo di modernizzare il paese. "La prima riforma è quella istituzionale" e "una delle cose importanti è dare al presidente del Consiglio i poteri che hanno suoi colleghi degli altri paesi europei".
"La nostra situazione è quella di un paese che ha un assetto istituzionale che deriva dal fatto che i padri costituenti hanno temuto prima di qualunque altra cosa che si potesse tornare a condizioni che consentissero la nascita del regime: è venuto fuori un assetto che dà tutto il potere alle assemblee: nella nostra costituzione l'esecutivo non ha nessun potere".

La riforma del fisco "é urgente, difficile complessa. Disboscheremo la selva delle leggi fiscali - promette Berlusconi - per arrivare a un codice certo di tutte le leggi fiscali".

"I giornali italiani - aggiunge il premier - non hanno dato sufficiente rilievo alla firma sullo Start due per una riduzione fortissima delle armi nucleari". "Io credevo che tutto potesse dirsi concluso nel 2002 con la firma di Pratica di mare - aggiunge - Poi con l'ultima fase della presidenza di Bush e Condoleeza Rice i rapporti si raffreddarono e si arrivò a non parlare più. Ci fu il cambio del presidente e io ho lavorato per mettere i due paesi in contatto".

"Non siamo un paese in declino. Abbiamo solo un fastidioso raffreddore".

Anonimo ha detto...

La riforma federale che non arriva mai
C’è un’ammirazione plebiscitaria nei confronti della Lega, giustificata dai risultati elettorali sempre in crescita. Pare che sia l’unico vero partito di questi anni, che abbia scuole di formazione come il vecchio buon Partito Comunista, che sappia essere amata dai ricchi e dai poveri, e che nonostante l’anima razzista mostri una certa generosità con le razze diverse.
Proviamo a vederla da un altro punto. La ragione fondante della sua esistenza è il federalismo. Infatti, con l’obiettivo del federalismo, è stata capace di accettare ogni tipo di alleanza e alla fine ha stretto un patto di ferro con Berlusconi. Intanto il consenso è cresciuto e cresciuto, perché la grande riforma federale era (è) sempre più vicina, davvero a un passo, manca pochissimo. Ma non arriva mai. A dire la verità, quelli della Lega sembrano piuttosto tonti, perché sono anni che sono vicini alla riforma federale, legislatura dopo legislatura, e finora, nella sostanza, l’unica cosa che vorrebbero ottenere non l’hanno ottenuta. Non ancora. E per ottenerla, visto che è a un passo (da anni), continuano a concedere in cambio all’alleato ulteriore disponibilità a ogni tipo di legge utile al premier e a ogni tipo di riforma. Ogni volta, per fare l’ultimo passo, devono pagare un prezzo. Lo pagano, ma scoprono poi che manca un altro ultimo passo.
Per dire: con le stesse percentuali di voto, il partito socialista di Craxi aveva stretto un patto con la Democrazia Cristiana. E si era preso il Paese, tutto e subito.

Anonimo ha detto...

La nuova parola che agita il Palazzo: «schizoide»

C’è un passaggio, dell’editoriale scritto domenica da Eugenio Scalfari che ha colpito particolarmente gli ambienti vicini a Silvio Berlusconi. E’ quello in qui si riporta un parere del Presidente Napolitano sul premier, espresso durante una conversazione con Gianni Letta. Il Capo dello Stato avrebbe detto; «Se non si trattasse del presidente del Consiglio ma di una qualunque altra persona dovremmo dire che siamo in presenza di un bugiardo che dice una cosa al mattino e fa l’opposto la sera oppure d’una persona dissociata e afflitta da disturbi schizoidi».
Parole accolte con imbarazzo, non solo politico, nel Pdl e che dimostrano quanto le frasi pronunciate a Parma dal Cavaliere abbiano azzerato il lavorio diplomatico svolto in questi mesi dai pontieri per riportare il sereno tra Palazzo Chigi e Quirinale. Se un giudizio così severo sull’affidabilità del premier è arrivato dal Colle, dove sono così attenti al parere delle cancellerie, significa che quasi tutto lo spazio di coabitazione è stato consumato.
Ne sono consapevoli per primi i presidenti delle Camere, che più volte hanno conosciuto la fermezza costituzionale di Napolitano. Tanto che al piano nobile di Montecitorio notano come la legislatura coincide sì con gli ultimi tre anni dell’attuale governo Berlusconi, «ma anche con quelli del mandato del Capo dello Stato» che dunque, ne sono certi, non assisterà passivamente ad altri strappi. Il sistema bipolare “malato”, come ripetono ormai da tempo i centristi dell’Udc, sta entrando nella sua fase più difficile e tesa. Il Cavaliere, complice il ricorso di costituzionalità sul legittimo impedimento chiesto dalla procura di Milano, ha cominciato ad accarezzare di nuovo l’idea delle elezioni anticipate. Una minaccia volta a convincere gli alleati riottosi al suo piano alla De Gaulle: riforma presidenziale a maggioranza e poi referendum confermativo trasformato in un plebiscito sulla sua persona. Ma proprio i deputati Pdl giunti all’ultima legislatura, che dovrebbero temere maggiormente il voto, si mostrano disincantati. «Il Cavaliere – spiega uno di loro - non può minacciare le urne perchè dovrebbe andarci senza Fini, e perderebbe». Insomma, un pericoloso bluff che nemmeno la Lega, interessata alle riforme, potrà tollerare a lungo.