«Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome, senza più forza di ricordare, vuoti gli occhi e freddo il grembo. Come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato. Vi comando queste parole: scolpitele nel vostro cuore . Stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandovi; ripetetele ai vostri figli".
Primo Levi
7 commenti:
Ne approfitto di questo post per segnalarvi una bella iniziativa: anche a Filottrano si sta costituendo la sede dell'ANPI. Sabato 6 febbraio, presso la sede consiliare di Palazzo Accorretti ci sarà l'inaugurazione ufficiale accompagnata da un interessante convegno avente per tema: "L'Italia dei due Risorgimenti: dall'indipendenza alla Repubblica".
Nell'occasione sarà anche possibile iscriversi all'ANPI.
Spero che la partecipazione sia massiccia.
dimenticavo: per info: anpi.filottrano@libero.it
Oppure cercate la sezione su Facebook.
N.
Filottrano
Le vere e drammatiche parole di Primo Levi, sulle sofferenze indicibili di un popolo le infinite atrocità che quel popolo ha dovuto subire dovrebbe oltre ad essere un atto di accusa per l’ignavia, l’indifferenza che hanno dovuto sopportare, un motivo di profonda vergogna e amara riflessione per noi tutti. Farci capire quanto profonda sia la malvagità dell’essere umano; arrivato a superare qualsiasi soglia che contraddistingue l’essere umano dall’animale. Perseguitare annichilire, annientare milioni di simili perché così lo impone una nefasta ideologia che lo obbliga, incita a perseguire l’ inimmaginabile. L’unica colpa di quel martoriato popolo e il loro status etnico(razza ) e religioso. Questo crimine contro l’umanità si è consumato nel vecchio continente, al centro della “civilissima” Europa, tutto ciò è potuto succedere oltre al disegno criminoso di quei regimi, anche per la complicità e per l’indifferenza di quei popoli. Dopo quasi settanta anni da quegli orrori dobbiamo sentirci ripetere sia da regimi autoritari e integralisti come l’Iran, sia da personaggi appartenenti a partiti neonazisti e fascisti sia da prelati Lefebvriani (l’ala cattolica più integralista) che molto di ciò che si dice è pura invenzione; arrivando a negare addirittura l’esistenza stessa dell’ olocausto; lo fanno senza apparente vergogna e nessun pentimento, sfregiando irridendo, violando la memoria ancora una volta di quelle povere vittime. Omettendo e bypassando volutamente, quei sensi di colpa e complicità dei troppi silenzi e l’indifferenza di allora. Nel nostro Paese il tutto ebbe inizio con le famigerate leggi razziali che vietarono la frequenza nelle nostre scuole di tutti i ragazzi/bambini di religione ebraica. Alcuni anni fa il Papa Giovanni Paolo II e più tardi il Presidente Fini ebbero il coraggio di chiedere perdono. In loro memoria come segno vero di pentimento, chiediamolo ancora tutti assieme. In questi , non facili facciamo in modo di sentirci tutti impegnati affinché quegli orrori non si ripetino mai più. Vediamo purtroppo nelle nostre opulente società pericolosi rigurgiti di antisemitismo, pregiudizi vecchi e nuovi di xenofobia e di razzismo, non bisogna far prevalere di nuovo l’indifferenza. Ai nostri ragazzi dobbiamo insegnare con i comportamenti quotidiani che il mondo è composto di una sola razza: quella umana, con il sogno di vedere un domani non lontano che quell’ obbiettivo è stato raggiunto. Il mondo è composto da una sola razza, non è più solo uno slogan ad effetto ma un sentimento comune, e lo sentiamo nostro in maniera convinta. Flavio Antinori
Sabato ho partecipato alla manifestazione in ricordo dell'eroico sacrificio del Vice brigadiere dei Carabiniere Salvo D'Acquisto fucilato dai Tedeschi in ritirata il 23 settembre 1943 a Palidoro che, con il suo gesto salvò la vita a 22 ignari concittadini, destinati alla fucilazione. Prima di morire disse queste parole: " se muoio per altri cento rinascerò altre 100 volte Dio è con me io non ho paura". La commemorazione faceva parte della giornata dedicata alla memoria dell'olocausto e delle vittime del Nazi/fascismo. Nel salone di palazzo Accorretti c'èrano oltre ai capitani e generali che hanno ricordato quegli eventi; quasi solo Carabinieri e pochissima gente filottranese. Uno degli oratori l'ha ricordato con rammarico e preoccupazione: Hanno sottolineato più volte ogogliosamente la presenza attiva dei Carabinieri nella resistenza e nella lotta e nella battaglia di liberazione, fianco a fianco ai partigiani. Ricordando che la loro missione fin dalle origini
-all'inizio dell'800- è sempre stata di fedeltà alla Patria e all'Italia, non al governo di turno. Una gran bella celebrazione, dobbiamo darne atto agli organizzatori,(Centro Studi Don Milani) e quanti hanno partecipato, anche se dobbiamo dirlo il rimbrotto che ci hanno rivolto, sicuramente meritato non fa onore alla Nostra Città, che di quei tristi eventi è stata anche se a malincuore protagonista. Soprattutto non rende onore a chi - anche da noi- con il loro sacrificio ci hanno regalato la libertà. Flavio Antinori Ps. Dispiace anche questo triste mio soliloquio
No, caro Flavio, a me non dispiace affatto il tuo soliloquio. E sono contento (quasi orgoglioso) del fatto che, seppur una minoranza, gente come te ci sia e possa scrivere post del genere; che per quanto tristi possano essere, sono impregnati di una sensibilità atipica (purtroppo) e lungimirante. Non credo nemmeno che siano tristi le tue parole: se la tristezza del ricordare eventi come l'Olocausto è elaborata in maniera serena può risparmiarci sensazioni senz'altro più gravi. Riguardo all'evento presso Palazzo Accorretti che hai segnalato oltre all'avversione verso la noiosa tristezza che ha chi si vuol godere la vita, segnalo anche una scarsa pubblicità dell'evento (almeno nel mio caso).
Saluti
D.D.
Daniele, Grazie davvero. Le Tue parole mi hanno profondamento commosso. F. A.
Gentili amici,
ci dispiace assai che la nostra iniziativa non vi abbia raggiunti.
Abbiamo spedito degli inviti e fatto affiggere dei manifesti. Questa volta , poi, il Corriere Adriatico ci ha pubblicato l'articolo che annunciava l'incontro (non ci capita sempre...A volte veniamo sbobbati).
Se ci sono dei suggerimenti, per pubblicizzare meglio le nostre iniziative, noi saremo ben felici di averli.
Noi ci muoviamo in automatico, da vent'anni, e forse i tempi moderni richiedono altro.
Anche grazie alle vostre parole però ci sentiamo soddisfatti. La sala era comunque piena, circa ottanta persone di cui 40 dell'associazione nazionale carabinieri. Per i nostri standard non male.
Il prossimo nostro obiettivo sarà il 25 aprile, come ogni anno e metteremo in campo anche altre iniziative per festeggiare il nostro ventesimo compleanno. Vi terremo informati.
Grazie di cuore
Per il Centro Studi MIlani
Guido Carletti
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