giovedì 3 settembre 2009

Io sono con L'Unità

Se non può comprare
di Concita de Gregorio, Unità del 3 settembre 2009.
Così siamo al dunque. Quel che non si può comprare né corrompere deve tacere. Eccola qui la strategia d'autunno: zittire con ogni mezzo il dissenso, che ormai questo è diventato il semplice dovere di cronaca e diritto di critica. Il presidente del Consiglio, lo avete letto, è in guerra in queste settimane con i commissari europei, con le gerarchie ecclesiastiche, con i giornali che nel nostro paese e nel mondo documentano le sue gesta. Non ci sono in Italia molti organi d'informazione che non dipendano direttamente o indirettamente dal suo favore, dal suo smisurato potere economico e dal suo potere di influenza e di minaccia. Premere, corrompere o comprare. Dove non si può pagare, allora uccidere. Lo squadrismo mediatico di governo, forte di nuove reclute, è difatti al lavoro per distruggere le reputazioni dei giornalisti non a busta paga. Mezzi leciti e illeciti, menzogne, false prove, non importa. L'aggressione al direttore di Avvenire, che ieri persino Fini ha definito killeraggio. L'aggressione personale all'editore e al direttore di Repubblica, insieme la richiesta di risarcimento al giornale per aver posto dieci domande. L'Unità, unico quotidiano in Italia, le ha per due volte ripubblicate: è possibile giudicare diffamanti delle domande, non sarebbe doveroso rispondere? Il gruppo Prisa, editore del Paìs, è sotto offerta economica da parte di emissari spagnoli del premier. Ecco adesso l'attacco all'Unità. Due richieste di danni per una somma complessiva di 3 milioni di euro riferite non a un articolo o a un commento ma a due numeri del giornale nella loro interezza. Due numeri in cui ad alcune delle dieci domande si offriva risposta. I temi: lo stato della trattativa tra governo e Vaticano (indulgenza sulla condotta del premier contro leggi gradite oltretevere), il divieto di usare le intercettazioni telefoniche come strumento di indagine, lo stato della guerra privata del premier contro Sky e i danni che agli italiani ne derivano. Servizi di cronaca e libere opinioni, del resto da molti giornali anche stranieri condivisi. La novità, oggi, è che non si contesta un articolo ma un giornale intero. Una scrittrice, una editorialista, due giornaliste sono accusate insieme al direttore di aver concorso alla diffamazione che si dedurrebbe dal complesso generale dei loro scritti. È l'insieme che non gli piace. È il giornale: la sua linea, il suo tono. Chiedere un milione per ogni numero suona come un avvertimento: potrebbe farlo ogni giorno. Non vuole giustizia in sede penale, non gli interessa stabilire se quegli articoli riferiscano il vero. Vuole soldi. Minaccia di chiederne così tanti da ridurci al silenzio. Non accadrà, se accadesse sarà per sua mano. Come durante il fascismo, come quando la censura imponeva i sigilli.
È venuto il momento non solo di una grande mobilitazione, necessaria ma non sufficiente. È il momento di opporre allo strapotere dei soldi la politica, che sia quella l'argine al declino della democrazia. È anche venuto il momento, cari cittadini, di sostenere con forza rinnovata chi si sottrae alla logica del plutocrate. Di dare più forza alle voci del dissenso, ogni giorno. Non tanto e non solo per noi, che dal 1924 abbiamo conosciuto stagioni peggiori. Per tutti, per l'Italia che verrà.

Io ho espresso la mia solidarietà all'Unità, se vuoi farlo anche tu e per leggere gli altri appelli clicca qui

Nadia

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Filottrano02/09/09
In questi giorni “papi”, il noto piduista, non fa che promuovere querele. Dopo “la Repubblica” che si era addirittura permessa di porgli domande. Dimenticando che,nei regimi sono ammesse solo quelle concordate! Ora è arrivato il turno dell’Unità, a proposito di articoli pubblicati il 13 Luglio e il 6 di Agosto. Lo stesso giornale messo dal papi medesimo da diverso tempo sotto “osservazione” e soprattutto sotto tiro e del quale recentemente, in una conferenza stampa, ha dichiarato avere una distima totale. Di seguito molto adirato, rosso di colléra ha sollecitato vivamente di non fare in futuro più inserzioni pubblicitarie, su questa e altre testate che si permettono di non osannare il grande timoniere. Anzi, fanno, cercano di fare il loro mestiere: raccontano quello che succede, nel Nostro sfortunato Paese, nella realtà; non quella virtuale. Ora, dopo le minacce, superando qualsiasi indugio, lo querela. Affermando che l’Unità ha danneggiato la sua immagine!! Chiedendo a risarcimento del danno supposto una cifra pazzesca(tre milioni di euro). Immagine danneggiata! Con quella massiccia pubblicità negativa( alle conferenze stampa, nei convegni del suo partito, teneva in mano il giornale,svolazzandolo, invitando a non comprarlo e giudicandolo inguardabile) vomitatogli contro, per anni, odio, a dosi massicce; il Giornale fondato da Gramsci quanto gli avrebbe dovuto chiedere? Noi,Tutti, quanto dovremmo chiedergli,per l’aver danneggiato l’immagine di un intero Paese? (se si va all’estero appena dici di essere Italiano, ti ridono in faccia). Secondo me aveva ed ha ragione sua moglie (chi lo conosce meglio di Lei? Confalonieri, forse?). Oltre a querelare l’Unità, lo ha fatto anche nei confronti della sua Direttrice,(dopo giorni di minacce telefoniche a Lei e alla sua Famiglia) una scrittrice,(collaboratrice del giornale) un opinionista, e due giornaliste, chiedendo loro 200 mila euro a testa. Tutte Donne. L’utilizzatore finale(a quando la denuncia al suo avvocato per questa definizione?) non si smentisce- probabilmente Guzzanti Padre aveva ragione quando diceva che Berlusconi oltre ad essere un “porco” detesta le donne- Per Lui le donne sono: o da portare a letto o in tribunale. Noi, invece ci auguriamo, siano proprio loro, a dargli il colpo del ko. Ma ciò che allarma maggiormente è la filosofia che lega questi fatti, alla legge sugli immigrati clandestini, è la stessa: si compie un reato per quel che si è, Non per quello che si fa. ALLUCINANTE. Nel secolo scorso è già capitato. E’ questo che angoscia. Non ci resta che dire: Denunciaci tutti.
Flavio Antinori
P.S. Parlavamo del noto piduista. Intanto tra vari festini, Harem, barzellette, corna e bicorna, grandi fratelli, colpi grossi, telenovele, aspiranti milionari, notizie strisciate, ruote che girano; la P2 è saldamente al potere: chi a capo del Governo chi a capo di Deputati. Il piano di rinascita nazionale di Gelli, in fase avanzata, in via di completamento, almeno nei tratti essenziali: 1) Controllo dell’esecutivo sui mezzi radio/visivi, multimediali in genere. 2)Svuotamento del ruolo del Parlamento dal suo naturale Potere Legislativo. 3) Divisione del movimento operaio e Sindacale partendo dal suo interno. 4) Controllo del Potere Esecutivo sul Potere Giudiziario. Non possiamo non riconoscere “l’ottimo lavoro!!” Mentre Il lavoro, i rischi denunciati che comportava quel disegno eversivo, l’impegno che vi ha dedicato la “povera” Tina Anselmi e la commissione da Lei guidata, definitivamente nel dimenticatoio. Se qualche sciagurato tenta o si permette di ricordarlo viene prontamente redarguito ed etichettato, LUI si, come pericoloso eversivo.

Anonimo ha detto...

Filottrano02/09/09
In questi giorni “papi”, il noto piduista, non fa che promuovere querele. Dopo “la Repubblica” che si era addirittura permessa di porgli domande. Dimenticando che,nei regimi sono ammesse solo quelle concordate! Ora è arrivato il turno dell’Unità, a proposito di articoli pubblicati il 13 Luglio e il 6 di Agosto. Lo stesso giornale messo dal papi medesimo da diverso tempo sotto “osservazione” e soprattutto sotto tiro e del quale recentemente, in una conferenza stampa, ha dichiarato avere una distima totale. Di seguito molto adirato, rosso di colléra ha sollecitato vivamente di non fare in futuro più inserzioni pubblicitarie, su questa e altre testate che si permettono di non osannare il grande timoniere. Anzi, fanno, cercano di fare il loro mestiere: raccontano quello che succede, nel Nostro sfortunato Paese, nella realtà; non quella virtuale. Ora, dopo le minacce, superando qualsiasi indugio, lo querela. Affermando che l’Unità ha danneggiato la sua immagine!! Chiedendo a risarcimento del danno supposto una cifra pazzesca(tre milioni di euro). Immagine danneggiata! Con quella massiccia pubblicità negativa( alle conferenze stampa, nei convegni del suo partito, teneva in mano il giornale,svolazzandolo, invitando a non comprarlo e giudicandolo inguardabile) vomitatogli contro, per anni, odio, a dosi massicce; il Giornale fondato da Gramsci quanto gli avrebbe dovuto chiedere? Noi,Tutti, quanto dovremmo chiedergli,per l’aver danneggiato l’immagine di un intero Paese? (se si va all’estero appena dici di essere Italiano, ti ridono in faccia). Secondo me aveva ed ha ragione sua moglie (chi lo conosce meglio di Lei? Confalonieri, forse?). Oltre a querelare l’Unità, lo ha fatto anche nei confronti della sua Direttrice,(dopo giorni di minacce telefoniche a Lei e alla sua Famiglia) una scrittrice,(collaboratrice del giornale) un opinionista, e due giornaliste, chiedendo loro 200 mila euro a testa. Tutte Donne. L’utilizzatore finale(a quando la denuncia al suo avvocato per questa definizione?) non si smentisce- probabilmente Guzzanti Padre aveva ragione quando diceva che Berlusconi oltre ad essere un “porco” detesta le donne- Per Lui le donne sono: o da portare a letto o in tribunale. Noi, invece ci auguriamo, siano proprio loro, a dargli il colpo del ko. Ma ciò che allarma maggiormente è la filosofia che lega questi fatti, alla legge sugli immigrati clandestini, è la stessa: si compie un reato per quel che si è, Non per quello che si fa. ALLUCINANTE. Nel secolo scorso è già capitato. E’ questo che angoscia. Non ci resta che dire: Denunciaci tutti.
Flavio Antinori
P.S. Parlavamo del noto piduista. Intanto tra vari festini, Harem, barzellette, corna e bicorna, grandi fratelli, colpi grossi, telenovele, aspiranti milionari, notizie strisciate, ruote che girano; la P2 è saldamente al potere: chi a capo del Governo chi a capo di Deputati. Il piano di rinascita nazionale di Gelli, in fase avanzata, in via di completamento, almeno nei tratti essenziali: 1) Controllo dell’esecutivo sui mezzi radio/visivi, multimediali in genere. 2)Svuotamento del ruolo del Parlamento dal suo naturale Potere Legislativo. 3) Divisione del movimento operaio e Sindacale partendo dal suo interno. 4) Controllo del Potere Esecutivo sul Potere Giudiziario. Non possiamo non riconoscere “l’ottimo lavoro!!” Mentre Il lavoro, i rischi denunciati che comportava quel disegno eversivo, l’impegno che vi ha dedicato la “povera” Tina Anselmi e la commissione da Lei guidata, definitivamente nel dimenticatoio. Se qualche sciagurato tenta o si permette di ricordarlo viene prontamente redarguito ed etichettato, LUI si, come pericoloso eversivo.

Anonimo ha detto...

Boffo si è dimesso.
Non è che sia un mio idolo, però ha la mia solidarietà.
N.

Anonimo ha detto...

Leggo frequentemente di piccole e medie imprese in fortissima crisi. L'ultima nuova da quel di Castellammare di Stabia, "nel passato regina di un triangolo industriale che comprendeva Torre Annunziata e Torre del Greco, oggi capitale di un’area depressa, che vede a rischio 2500 posti di lavoro per la fine dell’anno" (Vincenzo Iurillo ). E a Filottrano come stanno/vanno le cose?

gabriella ha detto...

Ho comprato l'Unità sia ieri, che oggi, come qualcuno aveva suggerito su internet. Tutta la mia solidarietà a Concita e a Boffo, sono vittime di un sistema impazzito che ci fa vergognare di essere italiani.
Ho inviato una e-mail per invitarvi a vedere domenica 6 settembre la trasmissione "Presa Diretta" su Rai tre . "i respinti" per commentarla poi. Stanno succedendo cose inaudite con buona pace di troppi italiani, forse perchè non sanno e allora dobbiamo noi informare. Visto che il piduista non ci permette più di parlare in pubblico in libertà, noi lo facciamo da clandestini, ma dobbiamo svegliarci e muoverci prima che sia troppo tardi. Per rispondere a Vincenzo credo che sia sotto gli occhi di tutti anche Filottrano sta entrando pesantemente nella crisi, ma ancora alcune delle più grandi aziende tengono, forse perchè la tenacia dei nostri imprenditori è veramente tanta. Le difficoltà secondo me verranno e non ci credo proprio che si inizia a risalire la china nel 2010, come dice Tremonti. (A "questi" gli è sfuggito di mano totalmente il controllo, sono proprio fuori di testa). L'Italia ha un debito pubblico il più alto dei paesi europei, seconda è la Grecia ed in questi ultimi 2 mesi è cresciuto a dismisura. Eppure è il paese con patrimoni culturali immensi, da Raffaello a Caravaggio, che io amo molto per parlare del 1500/'600, periodo della rinascita culturale.
Ci spero molto in una rinascita culturale e di valori e credo sia l'unica occasione di riscatto da questo putridume che ci ha invaso. La cultura e l'ambiente sono le sole armi che ci potranno salvare, ma dobbiamo evitare che continuino a distruggere, iniziando da Filottrano.
Buona notte Gabriella Olivieri

gabriella ha detto...

Scusate,
"Presa Diretta" su Rai tre è alle 21,00,
- avevo dimenticato l'ora.

gabriella ha detto...

Questi s...... di direttori di giornali che percepiscono fior di stipendi e si permettono di fare tutto questo disastro mediatico non assolvono più alla loro funzione pubblica, ma i finanziamenti pubblici continuano a percepirli.
I finanziamenti sono nostri soldi, che versiamo per avere dei servizi.
L'informazione non è più ne libera ne pubblica, quindi, non è più un servizio. Stoppiamo i finanziamenti.
Avevo dimenticato questo piccolo dettaglio!!
Gabriella Olivieri

gabriella ha detto...

I giornali di partito possono passare a persone fisiche -vedi- Il Giornale andato a Paolo Berlusconi, ma i finanziamenti??
ROMA - Via libera del Senato alla fiducia posta dal governo sul maxiemendamento al decreto legge Milleproroghe: il provvedimento ha ottenuto 162 sì, 126 no e nessuna astensione. Il testo, che scade il primo marzo, è stato dunque approvato e ora passa all'esame della Camera.

EDITORIA - Tra le principali novità del pacchetto editoria, la conferma dei contributi ai giornali di partito e l'estensione della cassa integrazione anche ai giornalisti dei periodici. Per quanto riguarda i giornali di partito, in particolare, il requisito della rappresentanza parlamentare «non è richiesto per le imprese e per le testate di quotidiani o periodici che risultan essere giornali o organi di partiti o movimenti politici che, alla data del 31 dicembre 2005, abbiano già maturato il diritto ai contributi». È poi abrogata la norma che escludeva i giornalisti dei periodici dai benefici degli ammortizzatori sociali. Per quanto riguarda le crisi aziendali, è stabilito che il sostegno che si accolla lo Stato per i prepensionamenti è integrato di altri 10 milioni di euro per il 2009, rispetto ai 10 già stabiliti nel decreto anticrisi, per un massimo di 7 annualità. Nel caso però gli editori presentino piani di esodo con effetti finanziari superiori ai 20 milioni di euro, dovranno versare all'Inpgi uno specifico contributo per il finanziamento dell'onere eccedente. Modificata, infine, la norma sulla titolarità delle imprese: le azioni possono essere intestate a società per azioni e la partecipazione di dette società può essere intestata a persone fisiche ma anche a società direttamente o indirettamente controllate da persone fisiche.

Avete letto bene!!! Si,è passato con la solita fiducia, ma l'ultima parte è veramente ........non trovo le parole. Ciò che sta capitando ora, era stato ben preparato e predisposto e noi non ci siamo accorti!!!!