Vogliamo
anche noi dire la nostra in merito alle discussioni nate a seguito della
notizia dell’arrivo dei 12 migranti che verranno a Filottrano seguiti dagli
operatori della COOSS Marche. Ne abbiamo lette e sentite un po’ di tutti i
colori: parole di accoglienza, discussioni dai toni accessi e talvolta volgari,
false percezioni, reali paure ma anche tanta propaganda, che sicuramente non
aiuta il dibattito, anzi lo rende sterile. Scriviamo un po’ per fare chiarezza
e un po’ per dire la nostra. La premessa di tutto questo discorso è che
comprendiamo le paure, le preoccupazioni e talvolta la rabbia della Comunità,
ma tale rabbia non giustifica certo maleducazione, ricostruzioni distorte e
mezze verità.
Partiamo da
un assunto: i 12 migranti che arriveranno a
Filottrano sono PERSONE e come tali vanno trattati. Non sono per forza
delinquenti, o poco di buono. I migranti non vengono da noi in gita, la maggior
parte attraversa il Mediterraneo spinta dalla disperazione. Per questo è
improprio paragonare questo tipo di flusso migratorio a quello degli italiani. Spesso fuggono da guerre vere e proprie come
quelle in Nigeria martoriata dai jiadisti di Boko Haram e ferita da rancori
etnici, o cercano una via di uscita da guerre dimenticate come quella in Mali
dove da quattro anni operano gruppi di jiadisti che rendono insostenibili la
vita nei villaggi. E potremmo continuare elencando il Sudan, l’Eritrea, la
Somalia o la Costa D’Avorio dove i disordini e la sperequazione tra ricchi e
poveri è enorme; la lista non termina di certo qui.
Anche per questo troviamo impropria la propaganda di alcuni filottranesi che in passato hanno
anche rivestito ruoli amministrativi importanti; non fanno altro che complicare
un dibattito, che già di per sé è complesso, con pericolose semplificazioni.
Noi crediamo
che si possa garantire un’accoglienza sostenibile e ordinata senza impattare
sulla comunità. Proprio per questo auspichiamo che questa Amministrazione
intraprenda il percorso di adesione allo SPRAR.
Per chi non lo sapesse questa sigla sta per Sistema di protezione per
richiedenti asilo e rifugiati ed è costituito dalla rete degli enti locali per
la realizzazione di progetti di accoglienza integrata. Questo sistema si pone
di offrire misure di assistenza e di protezione al singolo beneficiario e cerca
di favorirne l’integrazione attraverso una ritrovata autonomia. Non si tratta dunque
di prima accoglienza, assistenza immediata ma di un progetto appunto. Crediamo
infatti che solo una progettualità di rete sia in grado di dare una risposta al
disagio degli amministratori e della Comunità. Siamo consci che spesso
un’accoglienza disordinata può allarmare la comunità e creare dei problemi, non
è certo giusto sentirsi stranieri in casa propria. Ma d’altro canto crediamo
che i “muri” non siano la soluzione. Cosa significa progetto? Intanto fissare
le quote di ingressi – che potrebbero essere adeguate sulla base dei flussi,
non dimentichiamo mai che siamo in fase di emergenza – già questo garantirebbe
più controllo e maggiore possibilità di scegliere progetti giusti, non sono in
ottica assistenzialistica ma come dicevamo di promozione della persona. Perché
quello che noi ci auguriamo è che dopo il percorso di 18 mesi queste persone
riescano ad avere gli strumenti per costruire la loro nuova vita.
Per chi
volesse approfondire l’argomento consigliamo la lettura dell’atlante SPRAR 2016 (http://www.sprar.it/pubblicazioni/atlante-sprar-2016)
per capire meglio chi sono i migranti, da dove vengono, quanti sono e come sono
organizzati i progetti.
Confidiamo nella
tolleranza e solidarietà della nostra Comunità.
Circolo PD
Flavio Antinori