Luciano Bornaroni è prima di tutto una gran bella persona che ho avuto il piacere di conoscere l’altra sera, ad una cena pro-candidatura di Mirco Cesaretti alle elezioni Regionali di Marzo.
Della cena poco ci importa, il fine di questo articolo è un altro.
Luciano è invalido civile al 100%, una vita di passione politica e di battaglie contro le ingiustizie silenti che giorno dopo giorno rischiano di diventare normali per chi normale purtroppo non è. Impiegato presso il Comune di Ripe (8-10 Km da Senigallia) con la sua borsa-lavoro porta a casa ben 259 € e quasi ci scappava che offrisse la cena.
Il Sig. Bornaroni, nonostante la sua situazione, ha una grinta nell’esporre le sue posizioni, le sue opinioni che un normodotato se la sogna. Dice che deve farlo soprattutto per le quelle persone come lui, per cui una gradinata di 30 scale equivale a scalare a piedi il San Vicino, un gradone per entrare in uno spazio verde equivale a rinunciare ad una giornata di sole. Soprattutto per quelle persone che hanno di questi problemi ma non hanno il coraggio, la voglia e i mezzi per impegnarsi in prima persona. Ora con questo articolo non si vuol suscitare nel lettore né tenerezza né pietà, ma semplicemente attenzione (e magari chissà fare anche qualcosa?!) verso un mondo, quello degli anziani e degli invalidi, con una situazione di fronte alla quale nessuno o quasi può rimanere indifferente.
A metà cena il mio commensale tira fuori una lettera che mi prega di leggere anche se i bucatini chiamano, e la leggo.. con piacere.
Afferma che l’originale, scritta di suo pugno, aveva varie note polemiche e toni sboccacciati ma con l’aiuto di un’amica, insegnante d’italiano, è riuscito ad ammorbidire l’andamento.
Questa lettera, che Luciano ha spedito alle massime autorità dello Stato (le quattro più alte cariche del Governo Prodi eccetto il Presidente della Repubblica –chissà perché- e dell’attuale Governo Berlusconi) e ad altri rappresentanti politici in ambito nazionale e locale, viene di seguito proposta assieme alle relative risposte di chi almeno si è degnato di replicare a quanto esposto.
Noterete che non vi è traccia di risposta da parte dell’attuale Presidente del Consiglio.
Il Sig. Bornaroni non è comunque soddisfatto di tali risposte (eccetto quella di Gianfranco Fini) perché in seguito non hanno riscontrato alcun fatto efficace; la sua battaglia non è finita e chissà se mai finirà.
Vorrei partisse da qui, dalla lettera allegata, una campagna per eliminare tutte le barriere architettoniche degli edifici pubblici (iniziando dal Comune!), una campagna affatto politica, ma che ogni cittadino può divulgare qualsiasi sia il colore politico e magari partendo da qui, da Filottrano.
di Daniele Donadio
clicca sulle immagini per ingrandirle