Venerdì sera, presso l’acquaparco di Luciano Rossetti, si è tenuta l’ultima delle tante riunioni sull’ormai annoso tema della discarica. A parte l’obiettivo di informare e quello di rifinanziarsi, sicuramente raggiunto il primo, e, si spera, anche il secondo, la riunione, come tutte le altre a cui ho partecipato, è consistita nel parlarsi addosso, caricandosi ed eccitandosi contro un nemico comune, e invocando la fine del “tempo delle colombe” e l’avvento di quello dei “falchi” (?) Spiace che l’ottimo lavoro fatto dal comitato contro la discarica serva da alibi all’incapacità di chi avrebbe dovuto gestire e risolvere il problema ed è invece arrivato ad “ottenere” quello che diceva di non volere. Che, anzi, con i suoi atteggiamenti scriteriati, è riuscito a creare e compattare un fronte sempre più ostile alla possibilità di delocalizzare la discarica da Filottrano. Spiace che l’impegno, le capacità e l’attività del comitato vengano strumentalizzate per meri quanto evidenti fini elettorali (le prossime regionali). Spiace che, come spesso accade, si tenti di sfruttare la buonafede delle persone. Rivangare il passato ha poco senso; eviterò dunque di dilungarmi sulla poca o nulla presenza nei momenti e nei luoghi più importanti della vicenda; sulla logica perversa del muro contro muro (se si fa la guerra è bene essere consapevoli delle proprie forze) e su tutti gli altri spropositi commessi da chi oggi ha la sfrontataggine di vantarsi di aver protetto (?) il proprio territorio o, quanto meno, ritardato l”avvento” di questa poco desiderata struttura. Avrei trovato molto più utile una discussione aperta in una vera logica propositiva: non c’è dubbio che la soluzione del problema passi, ancora oggi, attraverso un confronto dialettico con tutti gli altri protagonisti di questa storia, basato su un atteggiamento aperto disponibile ed intelligente. Gli occhi dei nostri sindaci, vecchi e nuovi, non sono sufficientemente belli per convincere altri della sacralità del nostro territorio e della indiscutibilità delle loro posizioni. Si provi dunque a cambiare metodo; si provi a ragionare. Si fa fatica a pensare che, con la disponibilità che c’è in provincia di comuni e di sindaci desiderosi di averla loro, la discarica, si fa proprio fatica a pensare, dicevo, che sia così complicato trovare un accordo. A meno di non essere totalmente incapaci, totalmente stupidi o totalmente in malafede. E si lasci stare il “partitismo”. Fosse stato questo il problema sarebbe semplice, oggi, per la provincia di Macerata, diventata amica, cambiare la dislocazione della discarica cingolana (fosso Mabilia o Mabiglia?), come sarebbe stato semplice ieri coinvolgere le minoranze per trattare (?) con una provincia nemica. Quando si capirà che quello del sindaco è un ruolo istituzionale? Le discariche oltre a non esser di moda, non hanno neanche colore politico!
p.s.
Venerdì 22 gennaio, alle 21, presso la sala consiliare del Comune di Filottrano, si terrà un Consiglio Comunale in seduta straordinaria congiunta con il Consiglio Comunale di Cingoli proprio sul tema della discarica. Sono stati invitati i massimi esponenti di Regione e Provincia. Vi invito tutti ad intervenire