"Vorrei che deponeste le armi che imbracciate perchè sono inutili per la vostra salvezza o quella dell'umanità"
M. Gandhi
Com'è possibile tacere davanti a tanto dolore? L'opinione pubblica assiste ormai assuefatta alla morte di donne, bambini, civili e militari. Non si riesce ad andare oltre a commenti di tipo: "La colpa è di Hamas che tira i razzi", "La colpa è di Israele che reagisce in modo sproporzionato al tentativo di messa in discussione della sua esistenza", ecc... Tante parole e nessuna azione concreta che possa far sospendere una tragedia giorno dopo giorno sempre più devastante.
Qual è il senso della politica se non riesce a fermare l'uso delle armi e della forza nella Striscia di Gaza? Com'è possibile che tanti innocenti paghino per colpe non loro?
Nessuna delle attuali guerre diffuse sul pianeta rappresenta una tradizionale guerra fra eserciti, fra Stati, fra componenti militari definite. La guerra oggi è una guerra di tutti contro tutti, i cui primi obiettivi sono i civili. I militari sono i soggetti più protetti, meno esposti, più difesi, mentre la popolazione civile appare sempre più in balia di truppe più o meno organiche.
Le guerre sono a volte brevi, ma il più efferate possibili. Colpire i bambini diventa una misura quasi necessaria alla dimostrazione della propria scellerata caparbietà all'uso della forza. Gaza - da una parte e dall'altra - non rappresenta un episodio. Purtroppo è una costante nei vari continenti, specialmente in Africa, dove la guerra non ha più regole, ma viene disseminata sistematicamente e spalmata su tutti i luoghi presenziati da esseri umani viventi, degenerazione atroce di una paranoica ricerca del nemico.
L'infanzia diventa un "bersaglio" privilegiato ed è assolutamente inutile condannare il coinvolgimenti dei bambini nelle guerre se non si condanna tout court la guerra stessa che è sempre più questo: un'efferatezza che tutela i militari e colpisce i civili più fragili, ossia i bambini.
La guerra è una strada senza ritorno. E' la folle ricerca di eliminare i problemi con l'uso della violenza. "Mi oppongo alla violenza perchè, quando sembra produrre il bene, è sempre un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente" M. Gandhi.
Abbiamo il diritto di indignarci e il dovere di far sentire alta la nostra voce.
Che la comunità internazionale, sentendosi realmente coinvolta e responsabile, intervenga finalmente con l'unica soluzione possibile: la creazione di due liberi stati in cui, nel tempo, possano civilmente convivere due popoli.
PD e Gruppo Consiliare "Uniti per Filottrano Centrosinistra"