martedì 25 novembre 2008

25 NOVEMBRE 2008: NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE













Oggi ricorre la giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne. La data del 25 Novembre è stata scelta dal movimento internazionale delle donne in onore delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana assassinate il 25 novembre 1961 perché si opponevano al regime dittatoriale del loro paese. Il coraggio e la compassione dimostrati dalle sorelle Mirabal hanno fatto di loro delle eroine internazionali e la loro storia è stata scelta per enfatizzare simbolicamente quanto la violenza contro le donne sia una violazione dei diritti umani. In questa occasione noi del PD Filottrano vogliamo ribadire: MAI PIU' VIOLENZA SULLE DONNE!
Per approfondimenti consigliamo la visita al sito: http://www.controviolenzadonne.org/

sabato 22 novembre 2008

martedì 18 novembre 2008

PROSSIMI IMPEGNI

Riprende il nostro programma di incontri con le frazioni.
Il prossimo ci vedrà impegnati a Tornazzano, giovedì 20 novembre, alle 21, nei locali sotto la chiesa. Parleremo di tutto; da come viene vissuto localmente il progetto di variante est con il suo impatto su un luogo di grandi tradizioni come il santuario, a temi come la sanità, l'urbanistica, l'ambiente, la viabilità ed altri ancora. Questa nostra "campagna di ascolto" si propone di capire le esigenze e di raccogliere le richieste di chi, per scelta o per necessità, si trova a vivere in frazione. Per impegni pregressi della Presidente della Provincia, Patrizia Casagrande, il convegno su infrastrutture e viabilità, previsto per venerdì 21 novembre, è invece rinviato a data da destinarsi.

sabato 15 novembre 2008

CASA DELLA SALUTE - PARTE IL PROGETTO

Il Dr. Mingione, Direttore della zona 5 dell'ASUR (Jesi), ha convocato per mercoledì 19 novembre il primo incontro con gli interlocutori istituzionali filottranesi (amministrazione comunale, medici, ...) per iniziare la discussione del (nostro) progetto di Casa della Salute. Pur non essendo interlocutori istituzionali, dovremmo essere presenti, almeno come minoranza consiliare, grazie anche alle risultanze del convegno dello scorso 17 ottobre, di cui viene fatta esplicita menzione nella lettera di convocazione. Era nostro dovere informarvi; lo facciamo volentieri e lo faremo anche con altre forme di comunicazione.

VARIANTE - CONSIGLIO COMUNALE di VENERDI' 7 NOVEMBRE

Venerdì sera, 7 novembre 2008, ho assistito al consiglio comunale di Filottrano con il solo risultato di trovare conferma alle mie idee sul perché la gente normale si allontana sempre più dalla politica. All’ordine del giorno un unico tema: la variante alla ex SS 362. La discussione, da me altrove già definita lunga, inutile e a tratti becera, è durata più di 4 ore, ma il tempo effettivo dedicato all’argomento in senso stretto, non ha superato i 15 minuti. Per il resto si è sentito di tutto. Dall’ego bulimico del sindaco che, “more solito”, ha ricordato come tutto il buono della vicenda fosse merito suo e tutto il cattivo colpa di altri; all’autore della mozione che, con modi aggressivi e piuttosto sgraziati, ha sparato a zero su tutto e su tutti. Ancora al sindaco che, replicando contestualmente ad ogni intervento della minoranza, ha dato sfogo alla propria logorrea parlando più del doppio di tutti gli altri messi insieme (ma è normale?). Il tutto condito dalla claque dei consiglieri amici la cui preoccupazione principale è stata quella di disturbare gli altrui ragionamenti. Vogliamo parlare poi di un assessore, che ha pensato di contribuire alla discussione rivelando ai presenti come una certa associazione filottranese faccia politica mascherandosi da circolo culturale? Peccato che lo sappiano tutti e che non c’entri niente! Unico risultato: le dimissioni annunciate di un consigliere di maggioranza. Le parti erano completamente rovesciate: la Provincia, che ha avuto un comportamento istituzionale ineccepibile, è stata irrisa, insultata e accusata di faziosità politica; il Comune, chiamato a comportarsi da istituzione prendendo decisioni unicamente per il bene del paese, è riuscito solo a recitare una brutta parte politica, fatta di insulti e di totale aprioristica chiusura ad ogni ragionamento. Famoso il bue che dà del cornuto all’asino. I poveri consiglieri di minoranza, che hanno cercato di dare un contributo concreto alla discussione, motivando le ragioni di una scelta e indicando anche la soluzione concreta dei problemi finanziari ad essa collegati, sono stati derisi e trattati da millantatori. Morale della favola: se il tracciato della variante è quello, la colpa è delle minoranze che non si sono fatte vive prima, e se anche fosse sbagliato non è più possibile cambiarlo! Ma vogliamo scherzare???????

mercoledì 5 novembre 2008

Good Morning World!



“Nulla in questo Paese è impossibile”.

Il Paese è l'America, anzi gli “Stati Uniti”, come rivendica Barack Obama, appena eletto 44° presidente, a ribadire la necessità di sentirsi una comunità che condivide responsabilità e fortune e non una semplice “collezione di individui”. Ma il “Paese” può essere anche il mondo intero, perché stavolta il voto americano è davvero un evento storico. Il più bel titolo dei quotidiani di oggi è quello di “El mundo”: “Obama cambia il colore della Storia”. L'America a volte sa trovare, più di ogni altro paese, il coraggio di scelte rivoluzionarie. Scelte che riguardano se stessa, è ovvio, ma che non possono non coinvolgere il mondo intero. Obama farà gli interessi dell'America, com'è naturale, ma non è indifferente il fatto che la sua vittoria sia vissuta come un simbolo di emancipazione e di integrazione da tutte le minoranze del mondo. Non è indifferente il fatto che in America si sviluppino prima di altrove orientamenti che poi incidono sulle tendenze planetarie. Gli 8 anni di presidenza Clinton hanno avuto come riflesso in Europa un'onda di governi di centrosinistra che hanno garantito negli anni '90 un livello di vitalità economica che adesso, dopo 8 anni di “cura” Bush, ci sogniamo.

“Nulla in questo Paese è impossibile”: sarebbe bello poterlo dire anche per l'Italia, ma senza che ci si debba per forza riferire alle incredibili assurdità di cui la politica italiana è purtroppo capace.
Il partito di Obama si chiama Partito Democratico. A noi ricorda qualcosa, non è vero?

Paolo