
Venerdì sera, 7 novembre 2008, ho assistito al consiglio comunale di Filottrano con il solo risultato di trovare conferma alle mie idee sul perché la gente normale si allontana sempre più dalla politica. All’ordine del giorno un unico tema: la variante alla ex SS 362. La discussione, da me altrove già definita lunga, inutile e a tratti becera, è durata più di 4 ore, ma il tempo effettivo dedicato all’argomento in senso stretto, non ha superato i 15 minuti. Per il resto si è sentito di tutto. Dall’ego bulimico del sindaco che, “more solito”, ha ricordato come tutto il buono della vicenda fosse merito suo e tutto il cattivo colpa di altri; all’autore della mozione che, con modi aggressivi e piuttosto sgraziati, ha sparato a zero su tutto e su tutti. Ancora al sindaco che, replicando contestualmente ad ogni intervento della minoranza, ha dato sfogo alla propria logorrea parlando più del doppio di tutti gli altri messi insieme (ma è normale?). Il tutto condito dalla claque dei consiglieri amici la cui preoccupazione principale è stata quella di disturbare gli altrui ragionamenti. Vogliamo parlare poi di un assessore, che ha pensato di contribuire alla discussione rivelando ai presenti come una certa associazione filottranese faccia politica mascherandosi da circolo culturale? Peccato che lo sappiano tutti e che non c’entri niente! Unico risultato: le dimissioni annunciate di un consigliere di maggioranza. Le parti erano completamente rovesciate: la Provincia, che ha avuto un comportamento istituzionale ineccepibile, è stata irrisa, insultata e accusata di faziosità politica; il Comune, chiamato a comportarsi da istituzione prendendo decisioni unicamente per il bene del paese, è riuscito solo a recitare una brutta parte politica, fatta di insulti e di totale aprioristica chiusura ad ogni ragionamento. Famoso il bue che dà del cornuto all’asino. I poveri consiglieri di minoranza, che hanno cercato di dare un contributo concreto alla discussione, motivando le ragioni di una scelta e indicando anche la soluzione concreta dei problemi finanziari ad essa collegati, sono stati derisi e trattati da millantatori. Morale della favola: se il tracciato della variante è quello, la colpa è delle minoranze che non si sono fatte vive prima, e se anche fosse sbagliato non è più possibile cambiarlo! Ma vogliamo scherzare???????